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Economia

Famiglie Storiche, decimo "compleanno" e rilancio dell'export dell'Amarone

«Oggi l’associazione commercializza annualmente circa 2,3 milioni di bottiglie di Amarone Docg, destinandone all’export circa 2 milioni (pari all’80% dell’intera quota)», ha spiegato la presidente dell'associazione Maria Sabrina Tedeschi

Decimo compleanno per le Famiglie Storiche, l'associazione nata nel 2009 che oggi riunisce tredici storici produttori di Amarone Docg (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant'Antonio, Tommasi, Torre d'Orti, Venturini e Zenato) e che promuove il vino divenuto icona vitivinicola italiana conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. «Dieci anni insieme possono sembrare poca cosa se pensiamo alla lunga storia di ogni singola azienda associata. Diventano invece un traguardo importante se guardiamo agli obiettivi raggiunti dalle Famiglie Storiche nel decennio che si conclude quest’anno», ha spiegato Maria Sabrina Tedeschi, attuale presidente del gruppo.
Dal 2009 a oggi, a testimonianza dell’ampia condivisione dei principi fondanti dell’associazione, è cresciuto il numero dei membri, si sono consolidate relazioni strategiche con produttori di altre regioni vitivinicole sulla base dei medesimi principi e si sono create importanti sinergie con associazioni e istituzioni legate al mondo del vino per fare sistema. «Questi dieci anni sono stati complessi - ha continuato la presidente - ma al tempo stesso affascinanti perché ci hanno visti impegnati insieme con un unico obiettivo: esaltare l’Amarone della Valpolicella e nel contempo divulgare l'interpretazione che le aziende associate, forti di un’antica tradizione, forniscono di questo vino».

Il gruppo è composto da aziende storiche, ciascuna con le proprie caratteristiche e filosofia, che hanno dimostrato di saper camminare insieme nel reciproco sostegno l’una dell’altra. «Oggi l’associazione commercializza annualmente circa 2,3 milioni di bottiglie di Amarone Docg, destinandone all’export circa 2 milioni (pari all’80% dell’intera quota) - ha commentato Tedeschi -. Nel 2009 il dato aggregato delle attuali Famiglie Storiche registrava circa 1,7 milioni di bottiglie esportate. In dieci anni quindi si è registrato un incremento in volumi esportati del 18%, a fronte di una continua crescita a valore e una forte affermazione negli Stati Uniti, Canada, Paesi Scandinavi e Svizzera».

le famiglie storiche rilanciano sull’export dell'amarone

L’associazione è stata costituita nel 2009 per volontà di dieci aziende fondatrici con la missione di esaltare l’identità del prezioso Amarone della Valpolicella e promuovere il rispetto della sua tipicità, la lunga tradizione artigianale e la valorizzazione del suo territorio. I soci delle Famiglie Storiche cercano di lavorare a favore della sostenibilità e si impegnano nella ricerca per migliorare i metodi di coltivazione e l’impatto sul territorio, testimoniando ogni giorno che l’Amarone di alta qualità si può produrre solo attraverso l’arte del “saper fare”, unita alla profonda conoscenza del proprio terroir. «Siamo oggi sempre più convinti che non vi possa essere produzione di qualità senza innovazione nelle scelte aziendali, agronomiche ed enologiche. Innovazione che richiede costanti investimenti di lungo periodo, senza ritorni economici immediati. Basti pensare agli investimenti negli acquisti di vigneti, nel rinnovo degli impianti, nelle ricerche vitivinicole che singolarmente e come gruppo, sosteniamo ogni anno - ha affermato Tedeschi -. Tutti i soci fanno tesoro dell’esperienza familiare ma al tempo stesso ciascuno è anche motore del cambiamento, necessario proprio per preservare la storicità dell’Amarone».
«Sin dall’inizio l’associazione e i singoli associati si sono impegnati a promuovere collettivamente i loro Amarone di fascia alta e premium su scala internazionale - ha aggiunto Sandro Boscaini, presidente del gruppo nel primo quadriennio -. Abbiamo così contribuito alla definizione di un’immagine alta di questo prodotto originale del Veneto e dell’Italia. Per noi l’Amarone rappresenta un valore primario sotto il profilo enologico, storico, territoriale ed economico. Non vorremmo fosse proposto come prodotto di massa, ma invece percepito come apice di una piramide produttiva tipica della Valpolicella, che offre altri interessanti vini come il Ripasso, il Valpolicella Superiore e il Valpolicella, ognuno leader nel proprio segmento di mercato. Anche l’intervento dei nostri associati per il rilancio di quel tempio dell’enologia italiana che è la Bottega del Vino va nella stessa direzione: la salvaguardia e la promozione di Verona e della sua nobile cultura vitivinicola. Ci auguriamo che i tanti produttori del territorio operino in difesa del prestigio dell’Amarone e della Valpolicella nel suo complesso».

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