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Economia

Factoring, Veneto tra le regioni leader. Verona, prima per "debitori ceduti"

A livello di province venete, Verona rappresenta la quota maggiore di debiti commerciali ceduti dai creditori alle società di factoring

Il Veneto si conferma tra le regioni leader per il factoring, un business che in Italia coinvolge 33mila imprese, quasi la metà (47%) piccole medie, e muove oltre 240 miliardi di euro, un volume d'affari che vale il 14% del pil nazionale e che negli ultimi dieci anni è cresciuto a un ritmo di oltre il 7% all'anno.

Secondo le rilevazioni di Assifact, l'associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori del settore, il Veneto è al quarto posto a livello nazionale per crediti in essere a fine 2018 con oltre 3,75 miliardi di euro, pari al 6,82% del totale nazionale. Nella classifica per regioni il Veneto è preceduto soltanto da Lombardia, Lazio e Piemonte.

Dai dati per provincia emerge una ripartizione del business regionale: circa un terzo (33,74%) a Venezia, il 21,33% a Vicenza, il 20,22% a Verona, il 12,41% a Treviso, il 9,59 a Padova. Quote marginali per Belluno (1,42%) e Rovigo (1,30%).

Nella classifica rispetto ai "debitori ceduti", cioè le aziende i cui debiti commerciali sono stati ceduti dai creditori alle società di factoring, Il Veneto è quinto con il 6,27%.
A livello di province venete è Verona a rappresentare la quota maggiore con il 22,56%, davanti a Venezia con il 21,13%, Padova con il 20,8%, Vicenza con il 18,47%, Treviso con il 14,08%, Belluno e Rovigo con l’1,48% ciascuna.

Oltre che incassare prima i crediti commerciali, grazie al factoring le imprese possono ottimizzare la gestione del capitale circolante a costi competitivi rispetto ai finanziamenti bancari, senza rischiare di essere messe in ginocchio dai ritardi dei pagamenti.

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