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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

Grandine sui campi. «Alcune aziende hanno perso l'intera produzione»

Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona: «Le colture devastate sono soia, mais, frumento, oltre a meli, peri, albicocche, susine e ciliegie». A cui si aggiunge l'uva coltivata in Valpolicella

Prosegue il maltempo in provincia di Verona e i suoi danni si accumulano, giorno dopo giorno. La grandinata che ieri pomeriggio, 10 giugno, ha colpito il Basso Veronese aggravato le perdite subite dai coltivatori. «Tra temporali improvvisi, spesso grandinigeni, sbalzi di temperature e improvvisi allagamenti delle colture, gli agricoltori vivono con rinnovata apprensione l'evolversi di questo bizzarro mese di giugno - ha riferito Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona - Nel Basso Veronese si è assistito a una nevicata di grandine, con i raccolti a pieno campo azzerati da Oppeano fino a Isola Rizza. Le colture devastate sono soia, mais, frumento, oltre a meli, peri, albicocche, susine e ciliegie. Si dovranno riprogrammare le produzioni, verificando se tra indennizzi assicurativi e residua durata stagionale si potranno realizzare nuove produzioni a pieno campo, fermo restando che per i frutteti il raccolto è definitivamente compromesso. Alcune nostre aziende hanno perduto l'intera produzione: un danno enorme, in un’annata già segnata in maniera abnorme dall'emergenza Covid».

Anche Codive, il consorzio di agricoltori per l'assicurazione agevolata in agricoltura, ha fatto una prima conta dei danni subiti nei giorni scorsi. La grandine dei 6 giugno ha colpito in maniera abbastanza pesante una zona circoscritta della Valpolicella, in particolare nei territori comunali di San Pietro in Cariano e Marano. Particolarmente colpita è stata la zona di Cengia, frazione di San Pietro in Cariano, dove il danno è assolutamente rilevante. Sono state danneggiate principalmente le produzioni di uva e ciliegie. La grandinata di sabato scorso è arrivata poi anche parzialmente a Pescantina e Bussolengo, con qualche danno limitato per le pesche nettarine.
Più vasto invece il territorio veronese colpito dalla grandinata di ieri. Sono stati segnalati danni, anche se non molto importanti, a Lavagno e Caldiero, dove la coltura predominante è l’uva. Danni significativamente importanti sono stati segnalati nella zona della mela, in particolare nei comuni di Zevio e Palù. Qui il danno sulle mele è stato rilevante. La grandinata ha interessato anche Belfiore ma sembra con minore intensità. Un'eccezionale grandinata ha imbiancato tutta la zona a Cà degli Oppi, a Oppeano, arrivando anche a Casaleone. La zona è coltivata principalmente a tabacco e seminativi. I danni sul tabacco, nella parte più colpita sono attorno al 100% e si sono verificati a Cà degli Oppi.
Ed oltre alle grandinate, nei giorni scorsi ci sono stati anche abbondanti piogge, con decine di millimetri di acqua caduti dal cielo in poche ore. Queste precipitazioni copiose hanno danneggiato in maniera irreparabile le produzioni di ciliegie pronte per la raccolta. Infatti le precipitazioni e soprattutto l'umidità hanno causato il cracking alle drupe rendendole non adatte alla vendita.
«I danni alla frutta sono immediatamente valutabili dato che i frutti sono già in formazione o formati, come nel caso delle ciliegie. Una volte che riceveremo le segnalazioni dagli agricoltori faremo un bilancio più preciso - ha commentato il presidente del Codive Luca Faccioni - ma stando alle foto ricevute dove la grandine ha colpito, il raccolto non è più commercializzabile. Diversa è la situazione per i vigneti che sono nella fase della formazione dei grappoli, pare che negli impianti a pergola la vegetazione abbia tutelato maggiormente i frutti. Certo le ferite nelle piante le predispongono maggiormente alle fitopatie per cui senz’altro occorrerà un surplus di trattamenti per evitare l’insorgenza di malattie».

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