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Economia

Crisi edile, in citt persi 3mila posti di lavoro

Un giorno di protesta nazionale dei costruttori: "Le amministrazioni non aiutano"

Giornata di protesta nazionale dei costruttori: “le risposte che non sono pervenute per uscire dalla crisi”. Venerdì prossimo 14 maggio, a un anno di distanza dagli Stati Generali delle Costruzioni, l'Ance fa il punto della situazione su tutto il territorio italiano. A Verona, come a Roma, come in tutte le province e regioni, i costruttori presenteranno la lista della spesa: ciò che era necessario per ridare fiato al settore, gravamente colpito dalla congiuntura, e ciò che è stato fatto: cioè nulla. A Verona sono andati in fumo 3mila posti di lavoro negli ultimi 4 mesi, 8mila dallo scorso anno. Le imprese di costruzione attive sono oggi 2092, contro le 2645 del 2009.

“Le nostre istanze, accolte e condivise, un anno fa, alla presenza di vari rappresentanti, del mondo politico e del Governo – afferma Andrea Marani, presidente di Ance Verona e vicepresidente di Ance – sono state ad oggi tutte disattese. Il patto di stabilità ancora ci penalizza, le amministrazioni pubbliche pagano con tempi sempre più lunghi, le risorse stanziate per le infrastrutture non si sono viste. La leva fiscale? Non è stata introdotta. Confidavamo nel Piano Casa, ma sia la prima versione che la seconda sono rimaste al palo, bloccate dai lacci e lacciuoli dei Comuni e dalla mancanza di un adeguato piano finanziario di sostegno. Si pretende regolarità, ma non c'è nessuna garanzia dalla concorrenza sleale per chi opera nel rispetto delle norme, con i costi e gli oneri aggiuntivi che ne derivano. Infine si sperava nella estensione della Cassa di integrazione ordinaria, ma ne ha usufruito solo il settore industriale”.

Un'amara constatazione, quella di Marani che sarà presentata in modo particolareggiato assieme ai rappresentanti sindacali di categoria: Stefano Facci di Cgil, Mario Ortombina della Cisl e Cesare Valbusa della Uil.

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