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Nuovo Codice Appalti. «Vita più semplice per pubbliche amministrazioni e per chi lavora»

Martedì si è tenuto il convegno organizzato dalla Provincia di Verona sul nuovo regolamento, al quale ha partecipato anche il ministro Salvini in videocollegamento: «Chiara impronta culturale e politica, in nome del dinamismo, del principio del risultato, della fiducia nei confronti di sindaci, imprenditori e liberi professionisti»

Semplificare, nel rispetto della normativa e della trasparenza, secondo i principi di fiducia e risultato per accelerare gli interventi messi in atto dalla pubblica amministrazione, a partire da quelli inseriti nel PNRR. Questo il messaggio emerso martedì 26 settembre al convegno sul nuovo Codice degli Appalti che si è tenuto nella Loggia di Fra’ Giocondo al Palazzo Scaligero a Verona.

Concetto ribadito dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto in collegamento telefonico durante l’incontro: «L’obiettivo è semplificare la vita agli amministratori pubblici e a chi lavora. Il nuovo Codice degli Appalti ha una chiara impronta culturale e politica, in nome del dinamismo, del principio del risultato, della fiducia nei confronti di sindaci, imprenditori e liberi professionisti. Un dare fiducia che credo sia utile per il Paese, per avviare cantieri e concludere opere e che può complicare la vita a eventuali furbetti, corrotti e corruttori».

Il convegno è stato aperto dal presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini che, dopo aver chiesto un minuto di silenzio per la scomparsa del presidente emerito Giorgio Napolitano, ha sottolineato come il nuovo codice rappresenti l’avvio di una significativa «rivoluzione nel pensare e nell’agire della pubblica amministrazione, che avrà risvolti concreti e positivi per le comunità, anche veronesi, poiché potrà accorciare le tempistiche per opere pubbliche attese da tempo nei territori scaligeri».

Dei principi contenuti nel testo, in particolare di quello di risultato, ha parlato il dottor Michele Corradino, presidente di sezione del Consiglio di Stato: «Rappresenta una delle più rilevanti novità del Codice degli Appalti, cha ha pensato finalmente all’interesse della committenza, ovvero della pubblica amministrazione. L’interesse della committenza è dunque quello delle comunità, cioè di tutti noi, ad avere davvero lavori, forniture e servizi che funzionino. Ricordando che gli appalti pubblici rappresentano circa il 10% del Pil del Paese».

Il dottor Tiziano Tessaro, consigliere della Corte dei Conti della sezione Controllo dell’Emilia Romagna e Componente della Sezione Autonomie della Corte dei Conti ha posto l’accento sugli affidamenti diretti, uno degli elementi più rilevanti del nuovo codice. Il dottor Michele Miguidi, dirigente della Provincia di Verona, ha invece riportato alcuni aspetti e dubbi di carattere pratico rispetto all’applicazione del codice da parte degli uffici e dei funzionari pubblici.

Il convegno ha visto, inoltre, gli interventi dei presidenti di Ance e degli ordini professionali interessati dal nuovo codice, che hanno sottolineato la necessità di semplificazione e chiarezza «nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità che tutelano il mercato libero e la partecipazione alle gare da parte delle imprese».

A moderare l’incontro, Amedeo Scarsella, segretario nazionale dell’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali che, con il segretario regionale dell’Unione e segretario generale della Provincia di Verona, Francesco Corsaro, ha promosso e organizzato il convegno.

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