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Agsm, Cisl: «No ad unioni con A2A o Hera, Verona guardi a Nord»

Massimo Castellani, segretario del sindacato veronese, consiglia di non creare aggregazioni con realtà troppo grandi, ma di unirsi con le multiutility trentine

Piena fiducia all'attuale consiglio di amministrazione e al percorso intrapreso. Prima della pausa estiva, il sindaco di Verona Federico Sboarina ha definito «decisivi» i mesi autunnali per il futuro di Agsm, nella convinzione che la direzione dell'azienda ha le idee chiare su ciò che è necessario: trovare un terzo partner industriale per rendere ancora più competitiva sul mercato la fusione con la vicentina Aim. Il sogno si chiama Multiutility del Veneto, ovvero la creazione di soggetto con solide radici locali e valide ambizioni regionali e sovraregionali.

Il percorso, dunque, è noto. Ciò che è ignoto è il nome di un compagno di viaggio. Alcune ipotesi sono state già fatte e il nome più citato è quello della lombarda A2A, ma sembra possibile anche un accordo a tre tra Agsm, Aim e la bolognese Hera. A2A ed Hera, però, sono due realtà economiche gigantesche, se le si confronta con Agsm. Il rischio dunque è che non si realizzi più la Multiutility del Veneto, ma che Agsm e Aim vengano inglobate all'interno di aziende bene più grandi e strutturate. Un rischio paventato anche da Massimo Castellani, segretario della Cisl di Verona, il quale consiglia di «unire piccole realtà e diventare il terzo grande polo del Nord Italia».
La proposta di Castellani è dunque evitare un'aggregazione a tre, con Agsm, Aim e un ipotetico terzo partner, ma di allargare l'aggregazione a più realtà, le cui dimensioni sono paragonabili a quelle di Agsm.

Oltre ad Aim di Vicenza, ci sono anche altre realtà interessanti come Dolomiti Energia di Trento, la Alperia di Bolzano e la Tea di Mantova. Tutti uniti, arriveremo ad essere il terzo polo del Nord Italia, in grado di confrontarci sia con i lombardi di A2S che con gli emiliani di Hera.
Verona è sempre cresciuta quando ha guardato al Nord, la è il nostro futuro. Per Agsm, per i suoi dipendenti e per i cittadini veronesi.

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