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Terminato anche Vinitaly 2019, 125mila presenze da 145 nazioni diverse

Maurizio Danese, presidente di Veronafiere: «E sono aumentate di 20mila, per un totale di 80mila, le presenze di wine lover al fuori salone di Vinitaly and the City»

Il 53esimo Vinitaly si è chiuso oggi, 10 aprile, a Verona registrando 125mila presenze da 145 nazioni, in linea con l'edizione precedente ma aumentando invece la qualità e il numero dei buyer esteri accreditati che quest'anno registrano ancora un aumento del 3% per un totale di 33 mila presenze.

È stato il Vinitaly più grande di sempre con 4.600 aziende, 130 in più dell'anno scorso, e 100mila metri quadrati espositivi netti, ma da domani saremo già al lavoro per migliorare ancora - ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - Continua la focalizzazione sulla selezione di visitatori verso una presenza sempre più professionale e internazionale. A riprova, sono aumentate di 20mila, per un totale di 80mila, le presenze di wine lover al fuori salone di Vinitaly and the City. Registriamo molta soddisfazione da parte degli espositori e questo significa che la svolta intrapresa nel 2016 è la direzione da seguire.

Chiusura Vinitaly 2019 (Foto Ennevi)

E dopo quella in Brasile, Veronafiere ha lanciato la nuova piattaforma multicanale Wine To Asia, creata attraverso una newco di cui la società veronese detiene la quota di maggioranza. Partner unico è la Shenzhen Taoshow Culture & Media, società che fa parte della Pacco Communication Group con sede a Shenzhen e attiva anche a Beijing, Chengdu, Xi’an e Shanghai. «Il Far East è un'area da presidiare costantemente e per la quale abbiamo creato un'iniziativa permanente, come previsto dal nostro piano industriale, dopo oltre vent'anni di attività continuativa - ha spiegato Danese - Basti dire che la domanda globale di vino dell'Asia Orientale vale 6,45 miliardi di euro di import ed è prossima all’aggancio del Nord America che somma 6,95 miliardi di euro. Nella corsa al vino, l’Asia Orientale sta facendo gara a sé con un balzo a valore negli ultimi dieci anni del 227%: undici volte in più rispetto ai mercati Ue e quasi il quadruplo sull’area geoeconomica Nordamericana.
La città scelta per la nuova iniziativa è una delle aree più dinamiche della Cina, crocevia della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area che conta oltre 100 milioni di abitanti. «Shenzhen ha il più alto tasso di crescita economica in Cina negli ultimi venti anni e sono presenti il 30% degli importatori totali di vino - ha sottolineato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - Inoltre, è la terza città per importanza economica dopo Pechino e Shanghai ed è considerata la città dell'innovazione e della comunicazione digitale. Vinitaly è il brand forte del vino italiano in Cina, un marchio riconosciuto su cui stiamo costruendo un modello di stile tutto italiano di promozione in Asia. L'evento è b2b, prevede nella fase di start up la presenza di 400 espositori e si configura fin da subito con un respiro internazionale».
La società prescelta per l'accordo è stata fondata nel 2009, si occupa di strategie online e offline di promozione in Cina nei settori wine&food e lifestyle e collabora con Veronafiere-Vinitaly già da sei anni, col quale promuove il fuori salone di Chengdu e i road show promozionali e culturali nelle città di prima e seconda fascia della Cina. 

E questa novità di Vinitaly conferma l'internazionalità dell'evento che anche quest'anno ha aumentato il numero di top buyer stranieri a Verona. «Merito delle ulteriori risorse investite sull'attività di incoming, con la selezione e gli inviti da 50 paesi target e la collaborazione con Agenzia Ice - ha dichiarato Mantovani - Nella top five delle provenienze degli operatori primeggiano gli Stati Uniti (+2% sul 2018), seguiti da Germania (+4%), Regno Unito (+9%), Cina (+3%) e Canada (+18%). Su questo fronte molte bene il Giappone (+11%): un risultato che, sommato agli altri registrati dal Far East, supporta la nostra scelta di creare un nuovo strumento di promozione permanente dedicato all’Asia. Ma questo è stato anche un Vinitaly sempre più digital e connesso che ha certificato la centralità nella nostra community globale della directory online in nove lingue che conta più di 4.500 aziende e 18mila vini (aumentati del 20%) e ha registrato oltre 1 milione di visite nelle ultime due settimane, senza dimenticare il debutto della geolocalizzazione nei padiglioni, per facilitare l’incontro tra domanda e offerta».

Ad integrare e ampliare l'offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola, a cui quest’anno si è affiancata Vinitaly Design che ha proposto prodotti e accessori che completano l'offerta legata alla promozione del vino e all’esperienza sensoriale: dall’oggettistica per la degustazione e il servizio, agli arredi per cantine, enoteche e ristoranti, sino al packaging personalizzato.

La 54ª edizione di Vinitaly è in programma dal 19 al 22 aprile 2020.

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