L’economia internazionale ha cominciato la sua ripresa, anche se lenta e contenuta, ma si prospetta comunque un autunno difficile, con una forte riduzione di posti di lavoro. I primi segnali in tal senso, del resto, li abbiamo già visti. L’Italia vedrà una crescita modesta, sicuramente insufficiente per recuperare le ingenti perdite causate dalla recessione. Per questo motivo abbiamo inviato al governo le nostre richieste per uscire al più presto da questa situazione. Innanzitutto è necessario ridurre una non più accettabile pressione fiscale, che viaggia al di sopra del 43%, prorogando l’alleggerimento degli studi di settore anche per il 2010, la detassazione delle tredicesime e la riduzione dell’Iva sul turismo, assicurando risorse per favorire la competitività di tutti i settori produttivi.

E' fondamentale, inoltre, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e l’ampliamento della detassazione dei premi per gli incrementi salariali legati ai contratti di secondo livello. Ma non basta. Auspichiamo, infine, un sostanziale aumento dei fondi pubblici per la patrimonializzazione dei confidi: solo così si potrà venire incontro alle piccole e medie imprese, vero motore del Paese, evitando la trappola dell’usura e scavalcando la crisi per guardare con fiducia al futuro. Sono queste, in sostanza, le richieste che abbiamo avanzato al Governo e al ministro Tremonti. Ora, con tutte le nostre pmi, rimaniamo alla finestra in attesa di buone notizie.