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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Blitz di Coldiretti contro i falsi "made in Italy" dell'olio extravergine

L'operazione trasparenza è partita anche a Verona con l’obiettivo di raccogliere campioni di bottiglie di olio da analizzare in laboratori pubblici per verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto

Anche a Verona, come in tutta Italia, Coldiretti ha avviato l’operazione trasparenza con veri e propri blitz nei punti vendita con l’obiettivo di raccogliere campioni di bottiglie di olio, di diverse dimensioni e fasce di prezzo, da analizzare in laboratori pubblici per verificare la corrispondenza dal punto di vista chimico e organolettico tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto.

LE ANALISI - "In questi giorni - ha dichiarato Claudio Valente, presidente provinciale di Coldiretti Verona – abbiamo acquistato in città e in provincia una sessantina di bottiglie di diverse tipologie di olio d’oliva extra vergine etichettato come made in Italye e le abbiamo inviate alla Confederazione a Roma affinchè procedano a far analizzare questi campioni presso laboratori autorizzati secondo quanto previsto dalle 'Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini' in vigore in Italia dal primo febbraio, normativa fortemente voluta da Coldiretti e approvata nonostante le forti pressioni delle lobby industriali che non valorizzano il nostro prodotto."

CONTRAFFAZIONE - "Proprio l’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo – ha aggiunto Valente - che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, l’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine e l’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, sono infatti gli strumenti che consentiranno una più efficace difesa degli oli d’oliva dei nostri territori."

LE DENUNCE - "Le anomalie saranno denunciate alle autorità di controllo che, grazie all’entrata in vigore della nuova legge, devono intervenire con ispezioni e analisi documentali nelle aziende coinvolte - ha affermato il direttore della Coldiretti di Verona Pietro Piccioni - Si tratta di porre fine a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni, svelando il 'mistero' delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive, ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza".

I DATI - Un danno gravissimo per un Paese in cui l’olio di oliva è in concreto presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e può contare su 40 oli extravergine d'oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore - rileva la Coldiretti - è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Nel Veneto, si calcolano circa 120 mila quintali di olive che producono dai 15 mila ai 18 mila quintali di olio, di cui l’80% proviene dalla provincia veronese, tra Garda e le colline. E a difesa di tutto ciò l’Organizzazione ha immediatamente voluto mettere in atto quanto previsto dalla nuova norma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 gennaio che indica le regole per mettere in piedi azioni per salvare l’olio made in Italy. “Le norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva sono chiare e non possono essere disattese.” – ha rilevato il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini – “E’ l’inizio di una rivoluzione culturale che privilegia la tutela della qualità del condimento più amato dagli italiani”.

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