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Pesche veronesi, cresce la domanda a buoni prezzi. Ma il maltempo riduce la produzione

Primo bilancio della stagione fatto dalla Fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina: «Calo di produzione del 30% per inverno caldo, gelate tardive primaverili e grandine di luglio»

Annata in chiaroscuro per le pesche e le nettarine di Verona. Ottimi i frutti, in crescita le richieste del mercato con buoni prezzi ma calo dei raccolti per gli eventi climatici.

La Fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina ha tracciato un primo bilancio della stagione peschicola, non ancora conclusa. Una stagione che riguarda i mercati di Bussolengo e Pescantina a cui conferiscono le pesche dei produttori di Bussolengo, Pescantina, Sona, Sommacampagna, Villafranca, Verona e Ponton di Sant’Ambrogio di Valpolicella. «Quest’anno - ha spiegato il presidente della fondazione Gianluca Fugolo - i frutti sono stati ottimi sia per la qualità che la pezzatura. Anche le richieste di pesche e di nettarine da parte del mercato e della grande distribuzione sono state positive e in aumento rispetto agli anni scorsi. I prezzi si sono mantenuti su una buona media fino ad ora. Il problema riguarda la quantità. Purtroppo, fin dall’inizio della stagione si è riscontrato nelle campagne un calo di produzione intorno al 30% per cause riconducibili al clima. L’inverno caldo, infatti, non ha sviluppato nelle piante una fioritura abbondante con conseguente calo dei frutti. Successivamente, si sono verificati in alcuni appezzamenti episodi di gelate tardive primaverili. A questa situazione, si deve aggiungere il maltempo di luglio, con forti grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo diverse coltivazioni con pesche ancora sugli alberi. Un danno significativo specie per le produzioni prive di reti antigrandine».

Il calo di produzione di pesche e nettarine riguarda tutta l'Italia. Le stime diffuse dal Centro servizi ortofrutticoli (Cso) indicano a livello nazionale un'offerta 2023 con una flessione di circa il 10% su base annua e di circa il 30% rispetto ai dati medi dell'ultimo quinquennio. Sul fronte dei prezzi, secondo quanto riporta l’ultima analisi di Ismea "Tendenze e dinamiche della frutta", in Italia la prima parte dell’attuale campagna commerciale di pesche e nettarine è stata caratterizzata da prezzi all’origine superiori sia al 2022 sia al prezzo medio del triennio 2020-2022.

Principesca

Infine, la Fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina opera dal 2018 per la promozione e la valorizzazione del marchio Principesca simbolo di pesca di qualità, raccolta manualmente e conferita in giornata dagli agricoltori nella sede dei mercati ortofrutticoli di Bussolengo e Pescantina.

«Siamo soddisfatti della stagione del marchio Principesca che è riconosciuto dai consumatori e dai commercianti come simbolo di prodotto di elevata qualità, di provenienza certa e controllata. Il merito va ai produttori che ogni anno si impegnano a portare al mercato eccellenti pesche coltivate nel rispetto dell’ambiente - ha concluso Fugolo - Ci auguriamo che i produttori continuino a credere nella peschicoltura, incrementando gli impianti anche di varietà tardive. Negli ultimi anni, a causa del caldo prolungato, abbiamo infatti riscontrato richieste dal mercato anche a fine agosto e settembre. L’impatto dei cambiamenti climatici sulle produzioni impone una nuova sfida per gli agricoltori che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia, gli effetti sui cicli delle colture e sulla gestione delle acque».

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