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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

Un'azienda agricola veronese su tre chiamata al "passaggio del testimone"

Il momento del passaggio da una generazione all'altra è una delle fasi più delicate della vita di un'impresa, che in 9 casi su 10 nell'area scaligera è a conduzione a familiare

Nel Veronese un’azienda agricola su tre sta per affrontare il delicato percorso di passaggio di testimone, che segna il passaggio di mano delle tenute agricole dai fondatori alla generazione emergente. Una fase ritenuta molto critica nel ciclo di vita di un’azienda, in particolare per le tante piccole e medie imprese del nostro territorio, di cui 9 su 10 sono a conduzione familiare. Due aziende su tre sono, infatti, a rischio chiusura se non si attrezzano per tempo a gestire il tema della continuità d’impresa.

Di questo si parlerà nel seminario dal titolo “Il passaggio generazionale e la continuità nelle imprese agricole”, promosso da Cia Verona in collaborazione con la Regione Veneto, la Fondazione centro produttività Veneto e il Fondo sociale europeo, che si svolgerà mercoledì 31 gennaio alle 16.30 nella sede associativa di via Sommacampagna, a Verona. L’incontro sarà aperto dall’introduzione del presidente Andrea Lavagnoli, seguito da Paolo Zaramella, dello Studio Centro Veneto, che metterà a fuoco i nodi cruciali del passaggio generazionale. Quindi il direttore Marta Turolla illustrerà gli aspetti tecnici che possono essere di aiuto alle imprese. L’incontro si chiuderà con esempi e testimonianze dirette.

Ad oggi in Italia, secondo i dati Eurispes, la percentuale delle imprese che supera il primo passaggio generazionale varia tra il 25 e il 30%, numeri che si dimezzano nel secondo passaggio generazionale, scendendo a percentuali attorno al 15% e diventano addirittura il 5 al terzo cambio di testimone. La durata media per il passaggio di mano del patrimonio familiare è di 3 anni e mezzo. In media sono 3,5 i membri della famiglia che vengono coinvolti. Il passaggio generazionale richiede il trasferimento di know how e valori da parte del fondatore, che spesso riveste un ruolo decisivo e non facilmente replicabile all’interno dell’azienda. Vanno considerate le specificità del mondo agricolo, sia in termini di gestione d’impresa e sia dal punto di vista normativo, come i contributi per il primo insediamento, tipico strumento del Psr.

Il passaggio generazionale e la continuità d’impresa vengono ancora sottovalutati da parte degli imprenditori. “È una problematica articolata e complessa – spiega Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona -, che, se ben gestita, può favorire il consolidamento e lo sviluppo di una realtà aziendale storica. Questo dovrebbe stimolare gli imprenditori agricoli ad agire, nel momento in cui l’età della pensione si avvicina e sono entrati o stanno entrando in azienda i figli. Anche per i giovani del territorio il tema può essere interessante: sono infatti molte le piccole realtà che, per vari motivi, non hanno un erede familiare”.

L’incontro ha un duplice scopo: da un lato inquadrare il tema, dando le informazioni di base (obiettivi, fattori critici e aspetti strategici della continuità, errori da evitare, alcune peculiarità del mondo agricolo, principi base per programmare per tempo il proprio percorso, esempi concreti); dall’altro lato presentare, e ribadire, la disponibilità di servizi associativi qualificati che possono aiutare le imprese agricole nella gestione del tema (contributi del Psr, area fiscale/societaria, legale e attività di formazione).

L’incontro è rivolto alle imprese associate del territorio, ma anche a professionisti e dipendenti interessati ad approfondire il tema, nonché a persone giovani (inoccupate/disoccupate) che vedono l’inserimento in un’azienda agricola locale in fase di continuità e passaggio generazionale un possibile sbocco occupazionale, sia in ambito produttivo che commerciale.

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