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Aviaria, arrivano i risarcimenti. Confagricoltura: «Li attendevano otto mesi fa»

Gli allevatori lamentano ritardi causati dalla burocrazia. Inoltre, gli indennizzi sono ancora parziali. «Gli altri fondi arriveranno a giugno, ma molte aziende agricole si sono viste interrotti i flussi di cassa e sono andate in difficoltà»

Dopo oltre un anno di attesa, sono in arrivo i pagamenti degli anticipi relativi agli indennizzi per i danni indiretti subiti dagli allevatori a causa dell'influenza aviaria. Gli importi sono relativi al periodo che va da ottobre a dicembre 2021 e coprono il 25% dei danni denunciati dagli allevatori. Le somme sono state assegnate ad Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ed i pagamenti in Veneto dovrebbero essere già partiti.
I funzionari del Ministero per l'agricoltura hanno inoltre annunciato che l'anticipo del 25% dei danni riferiti al periodo gennaio-maggio 2022 sarà liquidato entro il mese di giugno, utilizzando un fondo di 40 milioni di euro.
Procede, intanto, il negoziato per il riconoscimento da parte della Commissione Ue del totale degli indennizzi, con l’obiettivo di chiudere la procedura con Bruxelles entro il 2023.
Le novità sono state comunicate da Confagricoltura, secondo cui i danni complessivi dell'aviaria, tra ottobre 2021 e maggio 2022, ammonterebbero a 260 milioni di euro. Un risarcimento che potrebbe essere coperto per metà dall'Unione Europea e per metà dallo Stato italiano.

«Stanno arrivando i soldi relativi all’autunno 2021, anche se parliamo solo del 25% dei danni indiretti dovuti alla mancanza di produzione - ha sottolineato Simone Menesello, presidente nazionale degli allevamenti avicoli di Confagricoltura - Per gli indennizzi del 2022 siamo in grande apprensione, perché non c’è una tempistica definita. Sicuramente la situazione degli allevamenti avicoli veneti rimane molto difficile. È vero che da un mese non ci sono segnalazioni di nuovi focolai, ma resta alta l’attenzione sia per il quadro che permane critico in altre aree d’Europa, sia perché l'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie segnala la presenza di volatili selvatici portatori sani del virus. Nel frattempo, dal 31 gennaio, la Zur, Zona di ulteriore restrizione, è decaduta e perciò si può riprendere ad accasare. Un provvedimento che riguarda soprattutto i tacchini, i più colpiti dall’ultima epidemia autunnale. Il problema è che gli accasamenti stanno avvenendo per aree omogenee, lentamente, e perciò molti allevamenti non sono ancora tornati a regime e, non avendo ricevuto i ristori, soffrono per mancanza di liquidità».
«Siamo contenti che arrivino i soldi, ma le aziende agricole li attendevano otto mesi fa - ha aggiunto Michele Barbetta, presidente degli avicoltori di Confagricoltura Veneto - Molte aziende agricole si sono viste interrotti i flussi di cassa e sono andate in difficoltà. Ci erano stati promessi tempi più rapidi, ma la burocrazia non si smentisce mai: pare che i fondi relativi ai danni da aprile a maggio 2022 arriveranno in giugno. E in quel periodo, forse, arriveranno anche i ristori dell’Ue. Per fortuna il costo delle materie prime sta scendendo, anche se ci preoccupa la contrazione degli acquisti, dovuta al minor potere d’acquisto delle famiglie».

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