rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Zai / Via delle Nazioni

L'autostrada Serenessima diventa spagnola: un'operazione da 594 milioni di euro

Abertis ha raggiunto un accordo con Intesa, Astaldi e Famiglia Tabacchi per l'acquisizione delle due società che controllano il 51,4% del gruppo industriale italiano A4 Holding

Le autostrade italiane A4 e A31 dal 10 maggio parlano spagnolo. Abertis infatti ha raggiunto un accordo con Intesa, Astaldi e Famiglia Tabacchi per l'acquisizione delle due società che controllano il 51,4% del gruppo industriale italiano A4 Holding. 

L’acquisizione prevede per la società iberica il pagamento di un importo totale di 594 milioni di euro, che verrà corrisposto al termine del mese di gennaio 2023 (ad eccezione di 5 milioni di Euro che saranno pagati alla chiusura dell’operazione, prevista nei prossimi mesi). Queste le parole arrivate dall'azienda spagnola.n 

Attualmente A4 Holding gestisce complessivamente 235 chilometri di autostrade nella Regione Veneto, area strategica per la sua posizione di collegamento tra il nord industrializzato dell’Italia con il centro economico dell’Europa.
L'accordo è subordinato, tra le altre condizioni, all’approvazione da parte del Governo Italiano del prolungamento dell’autostrada A31 (progetto Connessione Nord), un piano di investimenti di importanza strategica per il Paese.

Descrizione delle attività
A4 Holding gestisce il tratto a tre corsie per lato di marcia dell’autostrada A4 noto come “La Serenissima”, che collega le città di Brescia e di Padova attraverso 146 km.
Si tratta della terza autostrada per volume di traffico in Italia, con un indice di Traffico Giornaliero Medio (TGM) di 91.000 veicoli.
L’autostrada A31 (Autostrada della Valdastico), che si estende per una lunghezza di 89 chilometri, può contare su un TGM di 12.000 veicoli, si divide in due tratte: la Vicenza- Piovene Rocchette di 36 chilometri e la Vicenza-Badia Polesine di 53 chilometri.
Il contratto di concessione di entrambe le autostrade – A4 e A31 – scade nel 2026, soggetto all’approvazione del prolungamento dell’A31.

Il prolungamento dell’autostrada A31
L’accordo raggiunto include un piano completo di investimenti relativo all’autostrada A31, che implica la costruzione di una nuova autostrada che completerà la connessione della tratta già esistente con l’autostrada A22. Come risultato, la A31 diventerà il percorso più breve e rapido tra l'Europa centrale e quella orientale, con un forte potenziale di attrarre volumi consistenti di traffico dall'Italia del nord verso la costa Adriatica.
Il progetto è subordinato all’approvazione da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) del Governo Italiano. La definizione del tracciato del progetto è nella fase finale di negoziazione tra le Autorità locali della Provincia di Trento, la Regione Veneto e il Governo Italiano.

L’importanza dell'operazione per Abertis
Con l'acquisizione delle due autostrade, il Gruppo Abertis fa il proprio ingresso nel settore autostradale italiano e incrementa la sua posizione come leader di settore a livello internazionale, con più di 8.500 chilometri di autostrade in gestione.
Dal punto di vista finanziario, l'acquisizione dei due asset consentirà ad Abertis di consolidare nel proprio bilancio circa 610 milioni di euro di ricavi e circa 200 milioni di euro di EBITDA ogni anno. Pertanto, l'Italia rappresenterà il 6% dell'EBITDA di Abertis.
L’incorporazione di queste attività nel portafoglio di Abertis permetterà al Gruppo di sfruttare il proprio know-how industriale, nonché di costituire in Italia un trampolino per lo studio di nuovi possibili progetti in un'economia stabile e matura, dotata di una lunga e comprovata esperienza nel settore delle concessioni autostradali.
Grazie a questa operazione Abertis rafforza il proprio impegno nella realizzazione del Piano Strategico 2015-2017, entrando in un mercato target e dimostrando la capacità di investire secondo una logica finanziaria in grado di creare valore per i propri azionisti.

“Il mercato regola il mercato. La verità è che qui c’è un nuovo socio che intendo incontrare. L’offerta apre un bell’elemento di discussione come il completamento della Valdastico Nord che diventa la condizione per la chiusura di un accordo. Noto che ancora una volta il Governo si è fatto rincorrere da un problema: un completamento che noi abbiamo sempre voluto e sostenuto, pur nel rispetto dei cugini del Trentino Alto Adige. Se è vero che questo tracciato, come lo ha definito il Governo, è un’opera strategica, sarebbe stato meglio chiudere la partita per avere un quadro più definito oggi, senza avere sulla testa la spada di Damocle di un accordo da concretizzare”.

E’ questo il commento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla notizia che la spagnola Abertis ha acquisito il 51% di A4 Holding, subordinando però la chiusura dell’accordo al “via libera” del Governo italiano al prolungamento dell’A31 “Valdastico nord”.

Trovarsi al Cipe per dare l’OK alla Valdastico Nord come condizione per la chiusura di un contratto da 594 milioni – aggiunge il Governatore – è una situazione complicata. Vedremo come sarà districata. Chiederò di incontrare Abertis perché il mio ruolo è quello di fare gli interessi del territorio e dei cittadini – prosegue – ma deve essere chiaro che siamo di fronte ad un’azienda privata, la A4 (e a un nuovo azionista privato) nella quale la Regione non è coinvolta direttamente in alcun modo. Se ti occupi di cose non tue, pur con l’unico obbiettivo di far bene, in questo difficile Paese rischi di infilarti nei guai. La cronaca insegna”.

Più in generale, il Presidente del Veneto sottolinea anche che “in queste situazioni c’è chi è nazionalista a prescindere e quindi contro ogni intervento straniero; chi, da cittadino del mondo, sostiene che il mercato è aperto e bisogna prenderne atto. E poi ci sono i soliti soloni che nelle interviste parlano di Veneto gigante economico ma nano politico, esortano a pensare in grande, a volare alto, a programmare, ma senza mai prendersi responsabilità. La realtà è che siamo di fronte a un’offerta che può incidere profondamente sul futuro infrastrutturale non solo del Nordest ma di tutto il Paese. Alla fine, a me interessa che il cittadino non rischi di avere fornitori di servizi troppo lontani dal territorio. Una situazione che abbiamo già vissuto in passato con alcune banche che sono passate da locali a vere e proprie multinazionali sfilacciando il rapporto con il territorio, rendendolo, alla fine, inesistente”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'autostrada Serenessima diventa spagnola: un'operazione da 594 milioni di euro

VeronaSera è in caricamento