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Le ricette della tradizione veronese: il vin brulé

Quale migliore bevanda per scaldarsi dopo una gelida giornata invernale e per ritrovare un po' di linfa vitale? Questa "pozione" è largamente diffusa con diverse varianti e questa è quella che viene solitamente utilizzata nell'area scaligera

Al termine di quelle fredde giornate invernali che una volta venivano trascorse lavorando in campagna, magari in mezzo alla neve, era a dir poco piacevole tornare in casa e scaldarsi con il tepore della stufa. Ma per sciogliere il gelo respirato in quei brevi giorni, con il sole che non aveva il tempo di scaldare l'aria, occorreva bere qualcosa di caldo e forte, in grado di dare nuova linfa vitale. E proprio in quelle occasioni il vin brulé diventava un vero toccasana, che in molti ancora oggi utilizzano abitualmente.

GLI INGREDIENTI:

  • 1 litro di vino rosso;
  • 150 grammi di zucchero;
  • 12 chiodi di garofano;
  • 1 stecca di cannella;
  • 1 limone.

IL PROCEDIMENTO: Versate il vino rosso in una pentola e mettetelo a scaldare sul fuoco senza portarlo a ebollizione.
Aggiungete i chiodi di garofano, la cannella e la scorza di limone tagliata sottile. Sempre tenendo il fuoco basso unite poco alla volta lo zucchero, mescolando per farlo sciogliere bene. Una volta aggiunto tutto lo zucchero portate a bollore e tenete in temperatura per circa 10 minuti prima di passare al colino e servire il vino fumante.  

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