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Verso la zona gialla e calendario riaperture: novità su "pass" spostamenti e coprifuoco

Governo pronto a varare il decreto "aperture" con le nuove norme valide dal 26 aprile

Nella giornata di oggi, martedì 20 aprile, si terrà l'incontro tra il governo ed il Comitato tecnico scientifico, poi sarà la volta di un nuovo confrontro con i presidenti delle Regioni, infine al più tardi giovedì il Consiglio dei ministri dovrà mettere nero su bianco il decreto "aperture". Nel provvedimento dovranno confluire le misure già ampiamente annunciate venerdì scorso dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza, ma vi sono diversi punti sui quali ancora i dettagli devono essere definiti. Vediamo di analizzare di seguito le principali novità che si prospettano dal prossimo 26 aprile.

Decreto "aperture", cosa si sa della nuova zona gialla dal 26 aprile e i dati in Veneto

Il ritorno della zona gialla

La prima ed essenziale novità è che quelle Regioni che all'esito del monitoraggio settimanale di venerdì 23 aprile presenteranno un quadro compatibile con la zona gialla, a partire da lunedì 26 aprile vedranno applicarsi nei rispettivi territori le regole previste per l'appunto dall'area gialla, e non più ex lege quelle dell'area arancione. Il Veneto ha buoni motivi per sperare nel cambio colore, ma naturalmente bisognerà attendere l'ufficialità dopo il monitoraggio di venerdì. Il fatto è però che, in ogni caso, le norme della zona gialla saranno diverse rispetto a quelle contenute nel Dpcm 2 marzo 2021 e saranno per l'appunto ridefinite nel nuovo decreto che il governo si appresta a varare.

Il coprifuoco

Su questo punto non mancano dissidi interni alla compagine di governo, tra chi vorrebbe lasciare il coprifuoco così com'è almeno fino a giugno, dunque dalle ore 22 fino alle 5 del giorno dopo, e chi invece punterebbe a farlo slittare almeno di un'ora facendolo scattare alle ore 23, eventualmente solo in area gialla con la contestuale ripresa del servizio al tavolo nei locali della ristorazione, sia a pranzo che a cena sempre all'aperto.

Dal 26 aprile tornano le Regioni zona gialla: riaprono ristoranti anche la sera, ma all'aperto 

Lo stato di emergenza nazionale

La dichiarazione di "stato di emergenza nazionale" causa pandemia è in scadenza il 30 aprile. Il governo dovrà rinnovarla e si presume la nuova data possa essere quella del 31 luglio, ma nulla si può esludere al momento. Quel che è certo è che il rinnovo giungerà contestualmente al nuovo decreto, essendo tale dichiarazione la cornice normativa entro la quale tutti gli altri provvedimenti possono poi essere adottati.

La mobilità

Tornando le Regioni zona gialla il primo assunto è che in tali territori ci si potrà spostare liberamente nell'intera Regione, senza autocertificazione, nel rispetto del coprifuoco (quale che sia l'orario fissato). In una Regione gialla, dunque, l'autocertificazione servirà solo per spostamenti in orario serale o notturno. Oltre a ciò, il governo ha già annunciato che sarà consentito anche spostarsi tra Regioni diverse purché siano entrambe zona gialla, dunque, sarà possibile compiere anche degli spostamenti con finalità turistiche o per andare a trovare qualcuno che abiti in una Regione diversa dalla nostra, sempre però partendo da una zona gialla e concludendo il proprio spostameto in un'altra Regione gialla. Nel mezzo è ammesso transitare anche attraverso Regioni che siano di un altro colore, dal bianco all'arancione, oppure rosso.

Per quanto riguarda le zone arancioni dovrebbe restare la limitazione degli spostamenti già a livello intercomunale, mentre per l'area rossa la mobilità risulta limitata sul piano intracomunale, cioè già all'interno del proprio Comune bisognerà avere delle motivazioni ammesse dalla normativa per poter uscire di casa. Sia per le Regioni arancione che per quelle rosse resterà poi il divieto di spostamento «in entrata ed in uscita» dai rispettivi territori, salvo ricorrano motivi di lavoro, necessità o salute. 

È stata però inoltre annunciata l'introduzione di un "pass" che consentirà a chi lo detenga di spostarsi anche verso Regioni che non siano zona gialla, oppure partendo da Regioni che non lo siano. Insomma, chi potrà ottenere questo "pass" tornerà a muoversi in tutto il Paese liberamente, anche spostandosi da e verso Regioni che siano zona arancione o rossa. Le tre condizioni per ottenere il "pass" sono le seguenti (ne basta ovviamente una):

  • Essere stati vaccinati contro Covid-19.
  • Avere eseguito un tampone con esito negativo in tempi recenti (probabilmente saranno 48 ore).
  • Essere guariti da Covid-19 (probabilmente verrà posta come "condizione temporale" la guarigione da meno di sei mesi).

In prima istanza, a partire cioè dal 26 aprile, il suddetto "pass" non sarà disponibile nell'immediato. Non è ancora chiarissimo se si tratterà di una card magnetica, oppure ci sarà eventualmente anche l'opportunità di sfruttare una App. Sta di fatto che per il primo periodo, fino a quando cioè il "pass" non sarà materialmente reso disponibile, dovrebbe essere sufficiente utilizzare il modulo di autodichiarazione tramite il quale attestare una o più delle tre precedenti condizioni ed accompagnare ad esso il certificato di avvenuta vaccinazione, o di guarigione da Covid-19 oppure dell'esito negativo del tampone effettuato.

Una delle questioni circa la quale a nostro avviso andrebbe fatta chiarezza, o comunque avanzata perlomeno una riflessione, ma che sinora nessuno ha sollevato, è se i titolari di questo "pass" saranno ancora tenuti al rispetto del "coprifuoco". Logica infatti vorrebbe che, essendo la normativa sulla mobilità della zona rossa equiparabile a quella che riguarda in tutte le aree di rischio il periodo temporale in cui vige il "coprifuoco", i titolari di "pass" a questo punto possano circolare liberamente anche in orario di "coprifuoco", esattamente così come possono liberamente spostarsi dentro una Regione rossa oppure andare da una Regione gialla ad una arancione e rossa. Se il "pass" consente di derogare al divieto di spostamento «in entrata ed in uscita» da una zona arancione o rossa, così come dentro un'area rossa, a prescindere dalla sussistenza delle note comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, non si capirebbe perché quello stesso "pass" non debba altresì consentire di derogare al divieto di spostamento in orario serale o notturno imposto dal "coprifuoco" (durante la cui vigenza, lo ricordiamo, è ammesso muoversi sempre per i tre noti casi appena citati: motivi di lavoro, necessità e salute).

I locali della ristorazione

In zona gialla i locali torneranno ad effettuare il servizio al tavolo, sia a pranzo che a cena, ma solamente all'aperto. In breve, i clienti potranno sedersi solo su tavolini posti all'esterno, poiché open air il rischio contagio è molto più basso. La richiesta dei governatori di Regione espressa nella bozza delle linee guida per le riaperture era però quella di aprire i locali della ristorazione, sia a pranzo che a cena, anche nelle zone arancioni e rosse. In particolare, per i territori ad "alto rischio" veniva suggerito di consentirne l'apertura a patto di integrare le disposizioni del protocollo previsto per la zona gialla con «strategie di screening/testing, anche in autosomministrazione». In breve, al ristorante in zona gialla ci si va liberamente nel rispetto del distanziamento, igienizzazione, mascherine etc., mentre in area rossa per accedere a un locale bisogna avere un tampone negativo oppure essere stati vaccinati. Sul punto non è chiaro cosa deciderà il governo, tuttavia appare quasi scontato che le linee guida delle Regioni espresse nella bozza non saranno adottate integralmente, ma subiranno modifiche peraltro già calendarizzate per la Conferenza Stato-Regioni prevista il 21 aprile.

Scarica la bozza linee guida riapertura attività proposte dalle Regioni

La scuola

Le attività scolastiche sia in zona gialla che in area arancione dovrebbero tornare integralmente in presenza fino alle scuole superiori comprese. Il governo da questo punto di vista parrebbe aver già deciso, tuttavia non mancano in queste ore le dichiarazioni contrarie da parte dei governatori di Regione che lamentano l'inadeguatezza del servizio di trasporto pubblico locale perché già dal 26 aprile sia possibile, nel rispetto della normativa, una ripresa a pieno regime della didattica in presenza. Per la zona rossa invece saranno aperti in presenza gli asili nido e le scuole fino alla prima media, mentre per la restante parte della popolazione studentesca si prevedono lezioni in parte in presenza e in parte a distanza.

Attività sportiva

La principale novità dovrebbe riguardare l'area gialla con la ripresa anche degli sport di contatto all'aria aperta, il che significa ad esempio possibilità di effettuare una partitella di calcetto o di basket. 

Musei, cinema, teatro e concerti 

Con il ripristino della zona gialla in automatico si avrà la riapertura dei musei, così come saranno riaperti anche i luoghi dello spettacolo. Come per la ristorazione, anche per cinema, teatri e sale da concerto la bozza ufficiale delle linee guida delle Regioni presentava la possibilità di riaprire questi luoghi anche in territori giudicati a "rischio alto", a patto però di integrare il protocollo con «strategie di screening/testing, anche in autosomministrazione». In breve, dunque, a teatro o al cinema ci si va in zona gialla semplicemente rispettando le regole sul distanziamento, mascherine ed igienizzazione, mentre solo in zona rossa si prevede il tampone per accedere o l'essere vacccinati. Resta poi il fatto che saranno privilegiate le attività all'aperto anche in questo settore, pur consentendo quelle al chiuso. Ciò detto, anche in questo caso le decisioni non sono ancora state prese e bisognerà attendere il nuovo decreto per capire le scelte definitive del governo.

Piscine e palestre

Le piscine all'aperto potranno riprendere le loro attività dal 15 maggio, mentre per le palestre la data annunciata ufficialmente nella road map del governo è quella dell'1 giugno. In merito ai protocolli da seguire anche in questo caso vi è la bozza delle linee guida avanzata dalle Regioni che fungerà da base di partenza, ma è assai verosimile che vengano introdotte modifiche pure in questo settore, pertanto è necessario attendere l'approvazione del documento finale che dovrà avvenire nei prossimi giorni.

Le altre riaperture

Fiere e congressi, stabilimenti termali e parchi tematici dovrebbero riaprire dopo il mese di giugno. Una probabile data menzionata dallo stesso ministro Speranza era stata quella dell'1 luglio. Non sono però mancate le polemiche in tal senso, con l'Ad. di Gardaland che ha rimarcato come, ad esempio, i parchi tematici siano per l'appunto attività all'aperto che però seguendo la road map del governo verrebbero fatte riaprire dopo gli spettacoli al chiuso nei cinema e teatri. Tutto è ancora possibile, ovviamente, fino a quando una data precisa non venga messa nero su bianco nel nuovo decreto.

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