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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Violenza sessuale: lo zio abusa delle nipoti e la madre dà il suo consenso agli incontri

La situazione dipinta dalla procura vede implicata anche la trentaseienne che aveva una relazione extraconiugale con il cognato e che proprio per questo motivo non avrebbe fatto nulla per interrompere quei sei lunghi anni di abusi

Un quadro sconvolgente è emerso dalle indagini sulla violenza sessuale subita da due sorelle, di 5 e 12 anni, da parte dello zio. 

La procura ha trascinato sul banco degli imputati anche la madre delle due sorelle con l'accusa di concorso in violenza sessuale. La trentaseienne impiegata non avrebbe impedito le continue molestie del cognato, che si sono protratte per sei lunghi anni fino al settembre 2008, in quanto aveva una relazione proprio con lui.  

Il processo è stato avviato ieri davanti al collegio presieduto da Marzio Bruno Guidorizzi con i giudici Giorgio Piziali e Livia Magri. Il dibattimento è stato spostato alla fine del mese, quando si deciderà se si potranno acquisire gli atti della causa a carico dello zio, condannato in primo grado lo scorso 26 novembre per violenza sessuale a 4 anni e a pagare un risarcimento "parziale" di 25 mila euro alle due bambine e al padre, costituitosi sia in quel processo che in questo con l'avvocato Stefano Gomiero. 

Secondo l'avvocato Gomiero, si potrà così evitare alle bimbe di tornare in aula a raccontare quei momenti atroci vissuti nella casa dello zio nell'est veronese. Perché possano essere acquisiti gli interrogatori delle piccole fatti lo scorso autunno serve però il consenso dei legali della madre. 

Il capo d'imputazione mosso contro la trentaseienne dipingerebbe una situazione forse ancora più pesante. Secondo l'accusa, la donna sarebbe stata informata sia dai suoceri che dall'ex marito sulle particolari attenzioni che il cognato riservava alle piccole e nonostante questoavrebbe acconsentito alla frequentazione delle figlie con l'uomo. Sempre la procura poi afferma che la stessa donna avrebbe condotto una delle due piccole nell'abitazione dello zio, con il quale intratteneva una relazione extraconiugale, e la sua complicità sarebbe anche provata dalla consegna di una decina di foto che ritraggono una delle due piccole nuda. 

Si attende ora la sentenza di questo complicato procedimento per vedere la veridicità delle accuse. In un primo momento la stessa procura aveva chiesto la posizione della donna venisse archiviata, ma l'avocato di parte civile Gomiero si era opposto e il gip, accogliendo la sua istanza, aveva dato il via al procedimento a suo carico. 

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