Verona. Wolfang Abel vede uno spiraglio di libertà: il giudice rimanda a luglio la decisione
Il fondatore di Ludwign, associazione filonazista protagonista di alcuni omicidi tra gli anni '70 e '80, ha visto il giudice per la prima volta non rigettare la sua richiesta e ora spera di veder revocate le ultime misure cautelari
Condannato per gli omicidi di Ludwig, avvenuti tra gli anni '70 e gli anni '80, Abel aveva visto rigettare dal giudice tutte le sue precedenti richieste di tornare ad essere un uomo libero e questa volta per lui si apre uno spiraglio.
La settimana scorsa, Abel accompagnato da Furlan e dal suo avvocato, si è presentato in tribunale per richiedere la revoca delle ultime misure che li impediscono di essere libero: l'obbligo di firma in caserma due volte la settimana, il divieto di superare i confini della provincia di Verona e di uscire dalla casa materna nelle ore notturne. Nelle precedenti occasioni, le sue richieste non vennero accolte in quanto secondo gli specialisti era ancora potenzialmente pericoloso: non se la sentivano di escludere che potesse tornare ad uccidere. Ma nell'udienza del 17 aprile le nuove relazioni scritte da carabinieri, psicologi e assistenti sociali che lo tengono d'occhio da quando nel 2009 lasciò il carcere, metterebbero in evidenza come la sua pericolosità stia scemando e come ora sia più aderente alla realtà.
In questi anni Abel si è laureato in Matematica, ha trovato lavoro nell'ambito della progettazione di macchine per rifiuti e avrebbe una relazione, da lui stesso definita piuttosto complicata, con una donna. Unica nota dolente un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto e che lo ha visto mettersi alla guida con un tasso alcolico più alto del consentito: nell'occasione l'uomo si era giustificato dicendo di aver bevuto per le preoccupazioni dovute ad alcuni problemi personali.
In ogni caso la decisione arriverà a luglio. E tutto si baserà sulle future perizie.