Paura a Nogara: massacrato a colpi di spranga nel cortile di casa
Un disoccupato di 41 anni sabato sera si è visto suonare al campanello da quattro individui che l'hanno poi picchiato selvaggiamente lasciandolo in un lago di sangue
Dopo il caso di aggressione che questo Natale ha sconvolto tutta la provincia, la violenza dilaga nuovamente nel territorio scaligero. A finire vittima di un violento pestaggio è stato questa volta un 41 enne di Nogara, aggredito nel cortile di casa da un gruppo di immigrati.
LA PAURA ALLA PORTA - Tutto è iniziato con un banale colpo di citofono, uno squillo di campanello che, alle 18.30, è risuonato nell'abitazione di via Dossetto. A rispondere alla porta è stata la madre, che si è vista domandare se il figlio potesse scendere alla porta. La vittima è uscita in cortile e in pochi secondi gli sono piombati addosso quattro stranieri armati di spranghe di ferro colpendolo ripetutamente alla testa, sulla schiena e agli arti. Alla terribile scena avrebbero assistito anche alcuni vicini di casa che, secondo il racconto dell'uomo, non avrebbero mosso un dito per difenderlo dai quattro stranieri. Gli aggressori si sono poi dati alla fuga lasciando il loro “obiettivo” in un lago di sangue.
CORSA IN OSPEDALE - L'uomo si è trascinato in casa e la madre ha subito avvisato i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportare il ferito al pronto soccorso di Legnago dove i medici hanno riscontrato un trauma cranico, una ferita al sopracciglio destro, ferite alle braccia e alle gambe e ematomi sulla schiena e al torace con una prognosi di guarigione di circa 30 giorni. I carabinieri di Nogara hanno a lungo ascoltato il racconto a volte confuso della vittima per cercare di capire la dinamica dell'aggressione e anche il possibile movente che ha scatenato la furia cieca dei marocchini. Stando a quanto racconta, non ci sarebbe un motivo particolare dietro l'aggressione. Sull'episodio, che ha ancora molti lati da chiarire, stanno indagando i carabinieri di Nogara.
