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Cronaca Centro storico / Via Sottoriva

Etichette ingannevoli smascherate dalla Forestale nell'operazione "Vino Chiarissimo"

Del comune vino da tavola veniva venduto come vino pregiato, riportando sulla bottiglia diciture “Ripasso Bonarda”, termine riservato alla denominazione di origine controllata del Valpolicella

Comune vino da tavola venduto come vino pregiato. È quanto è stato scoperto dal personale del Corpo forestale dello Stato, in prima linea nella lotta alla contraffazione ed all’usurpazione della denominazione dell’origine controllata dei vini di pregio.

Durante un controllo a carico di un’azienda nel comune di Lazise, in provincia di Verona, è stata accertata dalla Forestale la vendita di vini riportanti sull’etichetta la dicitura “Ripasso Bonarda”, etichettatura non conforme, in quanto viene usurpato il termine “Ripasso”, riservato alla denominazione di origine controllata “Valpolicella Ripasso”.

Sempre durante lo stesso controllo è stata accertata la vendita di uno spumante riportante la dicitura “Chiarè”. Tale dicitura, posta su un vino spumante generico, non a marchio DOC e IGT, è da ritenersi illegittima in quanto evoca la menzione tradizionale “Chiaretto” riservata ai vini a denominazione di origine, in particolare il Bardolino e il Garda.

Sia il “Ripasso Bonarda” che il vino spumante “Chiarè” sono stati posti sotto sequestro dal personale del Corpo forestale dello Stato e all’azienda responsabile della messa in commercio di tali prodotti saranno comminate le sanzioni amministrative previste dalla specifica normativa.

L’operazione, denominata "Vino Chiarissimo", è stata svolta dal Corpo forestale dello Stato in collaborazione con Siquria S.p.a., con il Consorzio Tutela del Bardolino e con il Consorzio Tutela dei Vini della Valpolicella di San Pietro in Cariano, che hanno fornito la necessaria consulenza tecnica.

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