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Cronaca Zai / Viale del Lavoro

Vinitaly 2013: come fingersi esperti sommelier per "scroccare" quante più degustazioni possibile

Vinitaly è alle porte e voi non distinguete un bicchiere di Brunello da uno di chinotto svampito? Niente paura! Con il nostro semplice decalogo potrete impressionare amici e fidanzate (e forse prendervi una bottigliata in testa)

Vinitaly è ormai alle porte e siamo sicuri che saranno tantissimi i veronesi che vorranno tuffarsi tra stand e padiglioni per assaggiare le meraviglie delle tante vigne che parteciperanno al salone vitivinicolo. Ma come fare per non apparire un pesce fuor d'acqua? Vini e distillati sono un autentico nettare divino, ma non tutti conoscono fino in fondo i loro segreti e improvvisando si rischia solo di fare brutta figura. Ecco quindi qualche spiritoso consiglio (da prendere con le molle) per "scroccare" quante più degustazioni possibili alla fiera. E se vi va male potrete sempre cercare di buttarla in ridere! Ma ricordate: noi non vi abbiamo detto niente...

IL DECALOGO - Ecco dieci semplici trucchi per apparire più esperti di quello che si è su rossi, bianchi, prosecchi e via dicendo. L'importante è sempre agire con fare sicuro e arrogante, senza dimenticarsi di simulare un po' di sana "puzza sotto al naso".

  1. Attenzione alla pronuncia - La sempre più cospicua partecipazione a Vinitaly di espositori stranieri è una vera disgrazia per i finti sommelier che ambiscono alla conquista del salone. Finché si parlava di Brunello e Amarone non c'erano problemi, ma quando si passa a Veuve Clicqout e Moet si rischia di biasciacare come se si avesse già svuotato un'intera cantina. Non fatevi cogliere impreparati: studiate! E se proprio all'ultimo venite colti in fallo da un'etichetta mai vista sfoderata la vostra faccia tosta e risolvete con un bel "tanto quello sa di tappo"
  2. Preparate il vostro vocabolario - "Fruttato" e "autunnale" sono aggettivi che ormai usano pure i bambini nelle recite scolastiche, con quelli non imbrogliate più nessuno. Sbizzarritevi e provate con "abboccato", "paglierino", "allampante" e ogni altra parola bizzarra che vi salti in mente. Fatevi un giro su internet per trovare la giusta ispirazione e ricordate: più la parola è complicata, meno vi sarà richiesto di spiegarla. Occhio solo a non farvi sentire dagli addetti ai lavori...
  3. Girate quel bicchiere - Sembra quasi scontato, ma dopo un paio di calici e qualche digestivo si corre il rischio di dimenticarsene: agitate il vostro bicchiare, traetene una generosa "sniffata" e poi giratelo ancora. Solo così potrete percepire tutti gli aromi segreti del vino prima di cacciarvelo in gola. Che poi questi aromi voi li sentiate o meno poco importa, tornate al punto due e scatenatevi con gli aggettivi
  4. Sfodarate storielle da esperto - Niente accompagna meglio i bicchieri di vino come qualche bell'aneddoto o curiosità. Con qualche storia e qualche battuta al momento giusto potete conquistare il vostro pubblico e magari farvi offrire un altro assaggio. Attenzione però a prepararvi qualcosa di davvero sfizioso: va bene far sapere a tutti che l'Amarone della Valpolicella è il vino bevuto da Hannibal Lecter nel libro originale (cambiato nel film per motivi di dialogo in un banale Chianti), meno dire che anche Scarlett Johansson beve Moet
  5. Snobbate Rocco Siffredi - Il noto attore hard presenterà la sua etichetta proprio al salone di Verona e, per quanto il vostro animo becero e guascone vorrebbe correre da lui nella speranza di sbronzarsi a suon di barzellette sporche, voi dovete resistere a questa tentazione. Dite piuttosto che "trovate puerile il suo tentativo dilettantesco di approcciarsi allla sfera vitivinicola come se fosse un qualsiasi passatempo per ricchi annoiati". E tanto Vinitaly dura quattro giorni: da Rocco ci tornate la volta dopo
  6. Confermate l'etichetta - Può sembrare quasi un autogol (e infatti il consiglio è di partiire dopo che la vostra platea ha già in corpo qualche bicchierino di quelli forti), ma le migliori armi sono belle che pronte sull'etichetta. C'è scritto che va servito a 14°? E voi confermate perché "solo alla temperatura giusta si può degustare tutto il bouquet". Basta che non ripetiate per un'ora la zona d'origine credendo sia il nome del vino...
  7. Ipotizzate l'abbinamento - Siete in piedi e a stomaco vuoto e state già bevendo da un paio d'ore? Niente di meglio che sparare qualche goloso abbinamento eno-gastronomico tra vini e cibi raffinati per cavalcare l'onda della fame. Ricordatevi: i bianchi con il pesce e i rossi con la carne, ma è solo la base, se vi limitate a questo non stupirete nessuno. Il vino paglierino che tenete in mano invece si può "abbinare splendidamente a un branzino al sale ripieno di pomodorini e trito di erbe aromatiche". Mal che vada sarà la scusa per andare finalmente a pranzo
  8. Scegliete la vostra "ottima annata" - Non stiamo parlando del film con Russel Crowe. Le annate sono come le scarpe: non tutte vanno bene. Preparatevene una o due e cacciatela in mezzo alla conversazione. Della serie "Questo Valdobbiadene è buono, ma la migliore è l'annata del '92". Anche qui occhio agli addetti ai lavori, ma soprattutto scordatevi l'annata '92 del Valdobbiadene: per quello che ne sapete potrebbe essere finita tutta nello scarico
  9. Preparatevi sui tappi - Niente scalda gli animi degli intenditori come la recente querelle tra sughero e plastica. Allestite con cura una vostra posizione, meglio se controversa, e state pronti a recitarla come il più sacro dei vangeli. Ovviamente anche qui bando ai dilettantismi, quindi niente "ma al sughero ci sono affezionato" o "almeno con la plastica non sa di tappo", un po'di fantasia!
  10. Bocca storta e naso arricciato - Avete capito bene: la vostra arma definitiva sarà un espressione che ricorderà vagamente quella che fate quando entrate in un bagno pubblico dopo una carica di hooligans ubriachi. Con la giusta maschera da intenditore potrete fingervi dei veri esperti che non si entusiasmano per niente al mondo, ovviamente però dovrete accompagnare alla faccia anche le vostre parole: evitate le lodi sperticate, un vino può essere "buono" ma per voi non sarà mai "buonissimo", l'aroma sarà "soddisfacente" e mai "incredibile". In fondo la vera regola per sembrare dei veri intenditori è quella di non accontentarsi mai del mediocre e per voi tutto deve essere mediocre. Un'ottima scusa per chiedere un altro bicchiere che sia "meglio dell'ultima brodaglia che ho assaggiato"

In ogni caso buon divertimento al Vinitaly 2013 e ricordate: se uno dei vostri amici vi nega il passaggio in macchina per il ritorno a casa perché non ne può più di voi non venite ad incolpare noi.

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