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Cronaca Pescantina / Via Are

Villa Vezza, sindaco: "Accoglienza e rispetto". Ma c'è chi denuncia "minacce e intimidazioni"

L'arrivo di 23 richiedenti asilo a Pescantina, 11 dei quali bambini di età tra i tre mesi e i tre anni, ha ingenerato polemiche e tensioni. L'amministrazione chiede "collaborazione e rispetto", ma già ieri si sarebbero verificati episodi intimidatori da parte dei manifestanti

«L'Amministrazione Comunale informa che sono arrivate a Pescantina alcune persone richiedenti asilo. Si tratta di sei nuclei familiari per un totale di 12 adulti e 11 bambini in età prescolare». Con questa nota ufficiale, diffusa qualche ora fa, l'Amministrazione guidata dal sindaco Luigi Cadura ha certificato l'arrivo presso Villa Vezza di 23 richiedenti asilo, dei quali praticamente la metà bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni.

Nella giornata di ieri, subito dopo l'arrivo dei vari nuclei familiari insediatisi a Villa Vezza, si era creato un presidio di protesta in viale Verona organizzato dall'ormai noto comitato "Verona ai Veronesi", resosi in passato protagonista di altre simili iniziative in diverse località della provincia scaligera. L'amministrazione di Pescantina, ad ogni modo, ha rivendicato il proprio operato: «La scelta dell’insediamento sul territorio pescantinese è compito della Prefettura che ha trovato la disponibilità di una Cooperativa. Il Sindaco e l’Assessore Lavarini si sono adoperati con la Prefettura affinché, in uno spirito di collaborazione, si potessero accogliere a Pescantina nuclei familiari, come peraltro auspicato dai residenti della zona».

Il Comune ha inoltre fatto sapere di «star provvedendo ad attivare uno SPRAR, unica possibilità di avere un controllo di questi flussi e poter garantire alla cittadinanza un corretto e civile rapporto con queste persone in difficoltà. L'Amministrazione - si legge infine nella nota - è certa che la comunità saprà accogliere queste persone arrivate in un clima di collaborazione e rispetto reciproco».

La denuncia di Assemblea 17 dicembre

Durante il presidio di ieri pomeriggio a Pescantina, si è registrato l'episodio già riferito in precedenza che ha visto una signora contusa dopo essere stata urtata inavvertitamente da un'automobile con a bordo del personale della cooperativa che gestisce la struttura di Villa Vezza. La dinamica del fatto, secondo quanto denunciato dal comitato "Assemblea 17 dicembre", rivelerebbe però un atteggiamento alquanto aggressivo da parte dei manifestanti:

«Ci sono stati momenti ed episodi di tensione, - si legge in una nota di Assemblea 17 dicembre - uno su tutti quando due operatori della cooperativa Olinda, che gestisce la struttura, sono usciti per procurare una medicina a uno dei bambini presenti, che aveva urgente bisogno di tachipirina pediatrica a causa della febbre alta.

I manifestanti hanno circondato la macchina, hanno preso a botte e innaffiato di birra la carrozzeria, hanno cercato di forzare le portiere, il tutto gridando e insultando i due passeggeri».

Una denuncia forte e chiara quella del comitato che punta il dito contro i membri di "Verona ai Veronesi", ritenuti responsabili di aver instaurato sin da subito un «clima di tensione, minacce e intimidazioni» nei confronti degli operatori della cooperativa e degli stessi richiedenti asilo.

Una situazione che si spera non debba sfuggire di mano, a fronte anche del fatto che all'interno di Villa Vezza si trovano, come ormai arcinoto, semplici famiglie e con bambini piccoli al seguito. Da qui dunque il richiamo, che si aggiunge all'auspicio dell'amministrazione perché vi sia un «clima di collaborazione e rispetto reciproco», nei confronti delle Istituzioni e delle forze dell'ordine, affinché vigilino nell'assicurare l'incolumità degli ospiti di Villa Vezza:

«Serve una risposta politica e istituzionale forte, - incalzano i membri del comitato Assemblea 17 dicembre - sia da parte del Sindaco di Pescantina che da parte della Prefettura di Verona. Non si possono far vivere queste persone, tra le quali quei bambini che ne potrebbero ricavare danni psicologici gravissimi, in un clima di terrore ed in balia di minacce e violenze di ogni tipo. Chiediamo un'immediata presa di posizione di Prefetto e Questore su questo nuovo fronte e su quanto successo ieri sera.

Chiediamo che le forze dell’ordine, i carabinieri presenti fuori dalla struttura, impediscano che si verifichino episodi come quello che abbiamo raccontato. Sappiamo che a Pescantina non tutti la pensano come i manifestanti di ieri sera. Ci sono persone con cui si può costruire un percorso di accoglienza che possa anche far capire al resto della popolazione che 23 persone non sono una minaccia per il paese. Facciamo sentire agli ospiti di Villa Vezza che non c'è solo chi protesta per il loro arrivo, ma anche chi è favorevole ad accoglierli».

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