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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

Si avvicina la sentenza per Giacino e moglie. Intanto Leardini viene chiamato a giudizio

Il processo che vede coinvolto l'ex vicesindaco e Alessandra Lodi è giunto oramai al capolinea e si attende solamente l'epilogo finale per la coppia. Il grande accusatore dei due invece si dovrà presentare in aula lunedì

Il processo all'ex vicesindaco Vito Giacino e alla moglie Alessandra Lodi si è formalmente chiuso ieri, mentre quello del loro grande accusatore Alessandro Leardini potrebbe iniziare ufficialmente lunedì. 

Con l'arringa finale dell'avvocato difensore di Alessandra Lodi, Apollinare Nicodemo, si è svolto l'ultimo atto del processo che ha travolto l'amministrazione comunale scaligera e portato alle dimissioni dell'ex braccio destro di Flavio Tosi. Nonostante avesse preannunciato la replica infatti, il pm Beatrice Zanotti ha deciso di rinunciarvi, non consentendo così ulteriori interventi sulla ricostruzione fatta dalle difese dell'ex politico e della consorte, entrambi accusati di concussione  e di aver indotto l'imprenditore Leardini a versare più di 600mila euro in diverse tranche (articolo 319 quater). Secondo l'accusa, questo denaro serviva per evitare che Giacino "si mettesse di traverso" rallentando l'iter burocratico per le pratiche edilizie dello stesso Leardini, mentre alla compagna sarebbe stato affidato il compito di ritirarlo. Nella sua arringa finale, l'avvocato Nicodemo ha chiesto l'assoluzione per la sua assistita, rimarcando l'assenza di riscontri circa i movimenti di denaro e ribadendo che le uscite nel periodo sospetto erano inferiori alle entrate. Successivamente il difensore della Lodi è passato all'analisi delle dichiarazioni di chi le aveva affidato  pratiche legali, che in corso d'indagine ribadirono di averlo fatto come favore a l'ex vicesindaco mentre altri, come l'ad di Serenissima Partecipazioni, hanno affermato di aver così operato in ragione del fatto che essendo la moglie di un esponente politico "per osmosi informativa, poteva avere un occhio di maggior comprensione nelle logiche e dinamiche della pubblica amministrazione". Nicodemo poi ha sostenuto la bontà del lavoro svolto da Alessandra Lodi come avvocato, sottolineando le collaborazioni fatte con altri colleghi che la supportavano nell'attività giudiziale in altri tribunali amministrativi. 

L'udienza riguardante la situazione dell'imprenditore Alessandro Leardini ha preso il via alle 11.30. Secondo l'articolo 319 quater, introdotto dalla legge anticorruzione, deve essere punito anche chi asseconda le richieste di denaro avanzate dal pubblico amministratore. Nello specifico Leardini è chiamato a rispondere per il pagamento di due fatture, avvenuto nel marzo 2013 per un importo complessivo di 20 mila euro a favore dell'avvocato Alessandra Lodi, che secondo l'accusa non sarebbero state altro che tangenti mascherate. A sostegno di tale tesi, Leardini ha sempre affermato che i servizi della Lodi non gli sarebbero stati necessari, in quanto altri avvocati si occupavano delle sue pratiche. 

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