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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, l'accusa: "Gestione fallimentare della A4. Togliete le concessioni"

Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi chiede l'intervento del Governo: "La holding ha bruciato 268 milioni di euro in cinque anni. A pagarne le conseguenze saranno gli automobilisti con tariffe più care"

A4 Holding, la società a nomina politica che fino al 2011 si chiamava Serenissima, ha bruciato 268 milioni di euro in cinque anni. Il Governo ritiri le concessioni che sono in capo a questa gestione fallimentare della realtà che controlla il cento per cento della società autostradale Brescia-Verona-Vicenza-Padova e della A31Valdastico. E siccome l'incredibile buco, che l'A4 Holding sta peraltro facendo finta non esista, alla fine verrà pagato dai cittadini con le tariffe autostradali, auspico che gli stessi cittadini attuino una class action per far si che chi con la propria sconsiderata amministrazione ha permesso che accadesse tutto questo diventi responsabile in prima persona degli ammanchi”. Stefano Valdegamberi, consigliere regionale veneto di Futuro Popolare, rende nota una situazione decisamente grave. “Dai dati contenuti nei bilanci ufficiali di Serenissima, prima, ed A4 Holding, poi, emerge una situazione incredibile. Nel 2008 il gruppo Serenissima ha svalutato le partecipazione di 70 milioni di euro, nel 2009 di 19 milioni, nel 2010 di 75 milioni e nel 2011 di 61 milioni. Nel 2012 infine, primo anno di gestione della nuova denominazione A4Holding, la svalutazione è stata di 43 milioni con una chiusura in perdita del bilancio consolidato di 41 milioni di euro, anche se nelle sue note ufficiali l'azienda tende a far passare questa situazione come addirittura quasi positiva”, spiega Valdegamberi.

"Svalutare le partecipazioni della miriade di società create dagli avventurieri e spregiudicati amministratori padani - pubblici e privati insieme - significa prendere atto delle perdite che queste hanno fatto, portando all’aumento dell’indebitamento del gruppo, costringendo i soci all’aumento di capitale! “La realtà è che gli amministratori di Serenissima ed Holding A4 hanno mangiato centinaia di milioni di euro per perseguire attività che non erano certo quelle legate alla gestione della rete autostradale: dall’immobiliare, alle telecomunicazioni, dalla ristorazione ai campi da golf. Amministratori che peraltro sono tutti lombardo-veneti, basta scorrere l'elenco dei componenti dei consigli di amministrazione sia della holding che delle società controllate per scoprire nomi eccellenti anche della politica locale, ma che non si sono fatti nemmeno scrupolo di costringere ditte locali al concordato preventivo a causa dei mancati pagamenti per milioni di euro di interventi commissionati e già realizzati. Il dramma è che qualcuno di costoro che, grazie all'applicazione di regole che sarebbero degne di qualche gioco da tavola ispirato alla lotta per il potere, si trovano magari ad essere contemporaneamente membri di consigli di amministrazione controllanti e presidenti di società controllate, ora vorrebbe addirittura candidarsi a concorrente alla carica di presidente del Consiglio dei Ministri. E' meglio che prima, anzi immediatamente, intervenga l'attuale Governo, facendo si che venga posto rimedio alla mala gestione compiuta dagli amministratori 'padani' delle società che amministrano le autostrade lombardo-venete e che i cittadini chiedano indietro i soldi che hanno ingiustamente pagato e che ingiustamente pagheranno nei prossimi anni, per finanziare gli sprechi".

Conlude il consigliere veronese in Regione di Futuro Popolare: "Se si considera che le risorse annualmente “bruciate” da questi bravi amministratori che ora si ergono a modello per l’Italia, sono mediamente pari almeno a 50 milioni di euro e se rapportiamo questo importo agli introiti autostradali scopriamo che noi paghiamo un sovrapprezzo di almeno il 25%!! Ma gli sprechi sono ancora maggiori. Tant’è che i soci pubblici sono stati costretti ad usare i soldi dei contribuenti, come quelli dell’Imu, per coprire gli sprechi da essi stessi provocati, attraverso le operazioni di aumento del capitale. Ma su questo, stranamente, tutto tace”.

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