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Verona, valanga sull'Himalaya a 8mila metri: il veronese Zambaldi travolto e ucciso con un compagno

Mercoledì mattina tragico incidente di percorso sullo Shisha Pangma, in Tibet, per la spedizione che contava cinque esperti di alpinismo, tra cui l'atleta di Borgo Roma. In tre sono precipitati per 600 metri

Travolti e uccisi mentre tentavano l'impresa, mentre facevano quello che amavano. Mercoledì mattina una valanga è caduta a quasi 8mila metri di quota, sullo Shisha Pangma, montagna della catena dell’Himalaya, in Tibet. Sono stati travolti tre alpinisti: il veronese Andrea Zambaldi, 31 anni, il tedesco Sebastian Haag e Benedikt Böhm che fanno parte della spedizione “Double 8 Expedition”, ovvero “2 ottomila in 7 giorni”, presentata anche in Comune a Verona dallo stesso Zambaldi, prima della sua partenza. In un primo momento i due risultavano dispersi ma poi è arrivata la conferma della tragedia.

Il terzetto stava salendo quando si è verificato proprio nel giorno in cui si sarebbe verificato il tentativo di raggiungere la vetta. Haag e Zambaldi sono rimasti dispersi dopo essere precipitati per circa 600 metri, Maier invece si sarebbe salvato. Poche le notizie in arrivo. Provengono dal sito ufficiale della “Dynafit” società specializzata in abbigliamento tecnico e in preparazione alpinistica. Ai tre si erano aggiunti poi gli amici Martin Maier e Ueli Steck. I 5 professionisti della scalata si stavano cimentando nella prima fase della loro “speed climbing” sull’Himalaya, che prevedeva la risalita in velocità, in sette giorni, di due vette di oltre otto mila metri, lo Shisha Pangma (8.027 m) e il Cho Oyu (8.201 m), aprendo una nuova dimensione dell’ascesa veloce di alte cime. Oltre alla sfida per conquistare i due 8000 in velocità e con gli sci, i tre atleti percorreranno in mountain bike i 170 km che separano i campi base, prevalentemente su un sentiero ghiaioso con una percentuale di risalita del 15 percento.

I cinque alpinisti avevano iniziato la scalata in diversi campi base. Si erano poi riuniti a 7100 metri di quota, alle prime ore del mattino del 24 settembre. Haag, Maier e Zambaldi erano i primi della spedizione quando alle 6e55 si è staccata la valanga a 7900 metri. I tre sono precipitati per 600 metri ed è partita la chiamata al campo base mentre gli amici hanno tentato di attraversare la valanga. Maier è riuscito a mettersi in salvo ed è stato soccorso da un gruppo di sherpa. Haag e Zambaldi risultano dispersi mentre gli altri due alpinisti sono riusciti a raggiungere da soli il campo base.

Alla reazione di cordoglio per i famigliari di Andrea si stanno aggiungendo quelli delle istituzioni: “Tutto il Veneto condivide il dolore della famiglia e lo sgomento degli amici per la sua scomparsa - spiega il presidente della Regione Luca Zaia -. La nostra è terra che convive da sempre con la montagna e il mare, sa quanto rispetto si debba avere per queste espressioni della natura, ha imparato che purtroppo talora esse chiedono un tributo ingiusto anche a chi le ama troppo”.

Un ragazzo che adorava la montagna e la viveva pienamente, con coraggio, prudenza ed esperienza, ma anche con la gioia e l’orgoglio che solo chi conquista una vetta impara a conoscere. Di quanto accaduto possiamo essere solo muti testimoni – conclude Zaia – ed essere vicini alla famiglia e a quanti conoscevano e stimavano Andrea, salutandoli con un abbraccio fraterno”.

CHI SONO - Sportivo polivalente, il 31enne Andrea Zambaldi, veronese di Borgo Roma alla nascita e bolzanino di adozione, era addetto al marketing e alla promozione di abbigliamento tecnico e sportivo per la montagna alla società altoatesina "Dynafit". Aveva al suo attivo numerose spedizioni tra cui l’Aconcagua nel 2004, una nuova via al Quitaraju nel 2005, una via nuova all’Ishinca nel 2012, l’Alpamayo sempre nel 2012, lo Shisha Pangma nel 2008, il tentativo al Makalu nel 2006, spedizioni sci alpinistiche in nord America e nord Europa, l’esplorazione di grotte nella foresta tropicale filippina, la discesa di svariati canyon, dall’oceano indiano fino alle alpi, detenendo per alcuni di essi ancora il record di velocità in discesa. I due alpinisti tedeschi Böhm ed Haag sono specialisti della salita e discesa in velocità con gli sci e hanno collezionato non solo vette ma veri e propri primati. Tra le loro imprese figurano spedizione sul Gasherbrum II (8.035 m) e quelle sul Muztagh Ata (7.546 m), sul Broad Peak (8.047 m) e sul Manaslu (8.136 m).

UNA DELLE ULTIME INTERVISTE CON ANDREA

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