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Cronaca Università / Via dell'Artigliere

Verona, l'università di Verona inaugura l'anno accademico: "Le risorse ci sono ma vengono utilizzate male"

L'Ateneo scaligero compare nella lista delle migliori strutture di studio italiane. Il rettore Sartor accoglie la scienziata e senatrice Cattaneo: "Tanti i miliardi sono sprecati in corruzione ed evasione fiscale"

E’ stato inaugurato giovedì 4 dicembre, nell’aula magna del Polo Zanotto il 32esimo anno accademico dell’università di Verona. Ospite d'eccezione è stata la scienziata Elena Cattaneo, il più giovane senatore a vita della storia della Repubblica italiana. A dare il via ufficiale del nuovo anno di attività didattiche e di ricerca è stato il rettore Nicola Sartor che, dopo un breve excursus sul primo anno del suo mandato è intervenuto sull’importanza della ricerca di base, applicata e sul trasferimento tecnologico. “Le azioni intraprese in questo primo anno – ha detto Sartor - sono volte a raggiungere obiettivi apparentemente in antitesi: rafforzare il legame con il territorio, rafforzare le relazioni internazionali. Da un lato è nostro dovere far conoscere le nostre attività, divulgare le conoscenze, contribuire allo sviluppo del territorio. Dall’altro i saperi non hanno confini, in ciò facilitati da continui progressi nelle tecniche di comunicazione. In assenza di adeguate politiche pubbliche ogni centro di ricerca dovrà fare il possibile per facilitare il trasferimento delle innovazioni. In questo campo l’università di Verona ha all’attivo quattro principali iniziative, i joint project, gli spin-off, il Computer science park e la recente costituzione il Polo vitivinicolo di San Floriano. A questi si aggiungono le attività nel campo della ricerca traslazionale di tipo biomedico e clinico svolte all’interno dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata”.

RISORSE E INVESTIMENTI - Il rettore Sartor cita, fra l’altro, il risultato delle recenti classifiche degli Atenei italiani, che vedono l'UniVr spesso in buona posizione. Nel caso della classifica de Il Sole-24ore, addirittura al primo posto tra gli Atenei statali, a pari merito con Trento. Altro elemento di incoraggiamento e conferma del lavoro è il dato dell’immatricolazione per l’anno accademico in corso, che registra una netta crescita, a volte veramente notevole, in pressoché tutti i settori. "Rispetto all’appello a un maggiore investimento in ricerca di base è facile immaginare l’obiezione fondata sulla scarsità delle risorse a causa della crisi della finanza pubblica. Altrettanto facile, anche se sconfortante, è la risposta. In Italia le risorse finanziarie ci sono, ma sono spesso sprecate sotto forma di corruzione e di evasione fiscale. Il Procuratore generale della Corte dei Conti ha riportato una stima della corruzione pari a circa 60 miliardi di euro annui: trattandosi di fenomeni illeciti, la loro quantificazione è particolarmente ardua. Ma se la dimensione del fenomeno fosse anche solo un decimo rispetto a quanto citato, essa sarebbe circa pari a quanto il Paese destina al finanziamento del sistema universitario. Circa l’evasione, si pensi ai 36 miliardi di minore gettito relativi alla sola imposta sul valore aggiunto"

"Al di là di ogni considerazione di tipo etico - ha spiegato Sartor - è chiaro che profondamente diverso è l’impiego dell’illecita accumulazione. Usando un eufemismo e facendo ricorso alla distinzione tra classi sociali utilizzata per caratterizzare il fenomeno della rivoluzione industriale di fine Settecento, potremmo affermare che la diversità è la stessa che contraddistingue un rentier da un imprenditore. Se un numero crescente di soggetti ritiene di poter risolvere individualmente le proprie difficoltà ciò alla fine determinerà il definitivo declino del Paese. Si tratterà, in questo caso, delle conseguenze involontarie di azioni volontarie".

Il leit motiv sarà la ricerca di base: "è la precondizione per tutto" ha spiegato Sartor. Mentre molto spesso dal territorio danno i messaggi che l'unica cosa che conta è la cosiddetta ricerca applicata. "Non può esserci ricerca applicata - ha concluso Sartor - se non c'è una ricerca di base. Questo paese da troppi anni sta trascurando l'importanza di quello che e' un prerequisito, non solo per lo sviluppo economico, ma anche sociale, civile e, perchè no, politico".

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