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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Legnago / Via Antonio Salieri

Verona, nell'ufficio dell'ex sindaco spunta il manganello sfollagente: "Aveva ricevuto minacce"

Scoperta curiosa in municipio a Legnago da parte del nuovo primo cittadino Clara Scapin. Il suo predecessore, il leghista Roberto Rettondini, aveva anche fatto installare una porta per controllare gli accessi. Ora smantellata

Fa discutere la “scoperta” avvenuta in municipio a Legnago, nell’ufficio dell’ex sindaco Roberto Rettondini, ora occupato da Clara Scapin. È infatti spuntato un manganello telescopico, di quelli solitamente usati da corpi di sicurezza e bodyguard. Secondo quanto riporta il quotidiano L’Arena, era uno strumento che il passato primo cittadino leghista teneva a portata di mano da quando aveva ricevuto minacce di morte. Il prefetto di Verona, Perla Stancari, accertata la pericolosità delle intimidazioni, aveva anche conferito a un dipendente del Comune la qualifica di agente di sicurezza per garantire l’incolumità del sindaco. Quest’ultimo ha deciso di lasciare lo sfollagente in municipio, a Palazzo De’ Stefani, proprio perché gli era stato donato durante il governo della cittadina della Bassa. Non se ne servirà Scapin che ha già deciso di riporlo in un cassetto chiuso ma nei prossimi giorni lo ridarà al proprietario.

Il nuovo sindaco, inoltre ha dato mandato di disattivare la porta scorrevole installata pochi giorni fa in Comune. Al primo piano, nella parte più recente del Comune, quello dove ora si trovano gli uffici per la Scuola, i Servizi sociali e quello del sindaco, era stata collocata una specie di “barriera” antisfondamento per controllare gli accessi. Si entrava solo con il comando nella guardiola in atrio o con tessera magnetica autorizzata. Una spesa da 12mila euro che secondo Scapin, a quanto pare, è stata inutile. Le proteste non erano mancate, dato che per accedere il messo comunale doveva richiedere un documento d’identità all’eventuale cittadino. Così come spiega il quotidiano locale, è stata data la svolta,

«I cittadini devono poter entrare in municipio senza il timore di venire identificati», rimarca Scapin, «e per consentire la partecipazione di tutta la collettività, si rivolgano liberamente ai nostri sportelli: le porte rimarranno aperte a tutti. Inoltre, revocheremo la precedente delibera con le disposizioni sulla sicurezza all'entrata». Poi aggiunge: «È ovvio che non tollereremo chi si presenterà nei corridoi per sfogare senza alcuna ragione la propria ira contro il personale. Abbiamo a cuore l'incolumità dei dipendenti comunali, per questo ci adopereremo affinché, nei settori più esposti, gli impiegati e le assistenti sociali non rimangano lasciati soli».

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