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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Brenzone / Via XX Settembre

Verona, tuffi di Capodanno nel Garda: record di presenze. Tosi lo rifà per la 12esima volta

I temerari iscritti all'entrata "portafortuna" sono stati 80, davanti a una folla di persone che applaudivano. E poi 45 litri di vin brulè e the. Il sindaco di Verona spinge a lasciarsi alle spalle un 2013 orribile: "Auguri e speranza"

Si sono ritrovati in 800 per assistere ai temerari che hanno deciso, come da tradizione, di sfidare temperature di Garda e clima lacustre e fare il tuffo di Capodanno. Ad iscriversi all’entrata “benaugurante” nelle acque di Brenzone, arrivata alla 26esima edizione, sono state 80 persone, tra cui il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che da 12 anni va “a caccia di fortuna” immergendosi in lago. In realtà quest’anno il primo colpo della Dea bendata sembra essere già arrotavo. Proprio in relazione alle condizioni climatiche dell’acqua: mercoledì il termometro segnava 10 gradi, poca corrente, con cielo sereno. Niente a che fare con l’ultimo dell’anno ventoso e freddo e lontano dalle previsioni che già dal giovedì chiamano pioggia e ancora pioggia. Un’acqua “quasi calda” come spiega all’Arena uno degli organizzatori della manifestazione, Danilo Donatini. Tra i temerari del lago, come spiegano i quotidiani locali, si sono contati anche tre tuffatori tedeschi, 10 donne, cinque ragazzi tra i 12 e i 14 anni e l’atleta non vedente di Malcesine, Alessandro Furioni. Il sindaco Tosi ha dato il via (in leggero ritardo) al tuffo di Capodanno sul porticciolo dell’hotel Villa Beatrice che ha messo a disposizione gli spazi interni per gli spogliatoi e poi ha offerto 45 litri di vin brulè, the e panettone.

“Auguri a tutti per un buon 2014”, poi il tuffo, tra gli applausi. Il sindaco leghista scambia qualche parola con i presenti, stringe mani e posa per le foto. Un Vip sul lungolago. Prima di buttarsi le parole che gli vengono in mente sono legate alla crisi, all’anno difficile affrontato. La sfiducia è il sentimento prevalente. Si spera quindi possa essere sostituito da quello della speranza. Come spiega lo stesso Tosi sulle pagine del Corriere Veneto,

“in questo caso la speranza è che ognuno faccia la sua parte. Io, a Verona, nell’amministrare la città. E il governo, a Roma, nel risolvere i problemi del Paese”

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