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Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

Verona, treni soppressi sulla Milano-Verona: "Sistema trasporti da rifare"

L'assessore ai Trasporti, Renato Chisso: "La precaria esistenza degli interregionali non risponde ad alcuna logica di cadenzamento e di efficienza perché hanno orari a capocchia, e ritardi mostruosi nella tratta lombarda"

“Le numerose segnalazioni di disagi e soppressioni estive di treni, tra le quali figura una doppia corsa di interregionale Venezia - Milano almeno per l’intero mese di agosto, il tutto senza possibilità di un reale controllo e di intervento concreto sulle cause, evidenziano una volta di più l’esigenza di cambiare sistema nella mobilità su ferro del Veneto, perchè quello attuale è di fatto irriformabile”. Lo ribadisce l’assessore alle politiche della mobilità del veneto Renato Chisso, alla luce di “valanghe di proteste motivate, che in questi giorni si riferiscono in particolare a soppressioni di interregionali che servono anche Padova e Vicenza. La loro precaria esistenza, peraltro, non risponde ad alcuna logica di cadenzamento e di efficienza di servizio, perché hanno orari a capocchia, materiale che non si può definire all’altezza e ritardi mostruosi specie nella tratta lombarda”.

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“Sono convinto che i nostri pendolari non sappiano che farsene di treni di questo genere – aggiunge Chisso – specie a fronte delle 13 nuove coppie di convogli nuovi e cadenzati che scorreranno dal 15 dicembre tra il capoluogo lagunare a quello scaligero, fermandosi a Vicenza , Padova e Mestre. Significa poter disporre di un treno veloce ogni ora in ciascuna direzione, con velocità di percorrenza e servizio compatibili con quelle delle Frecce, ma a costo molto più basso. A questi si aggiungeranno i regionali locali, in coincidenza nei capoluoghi e con fermate a tutte le stazioni”.

“Io sto dalla parte dei pendolari e abbiamo lavorato per loro con le associazioni dei consumatori per trovare le risposte. Capisco i viaggiatori occasionali – dice ancora l’assessore – ma il mio primo dovere è quello di fornire un servizio certo, controllabile ed efficiente a quanti si spostano ogni giorno e per tutto l’anno all’interno del Veneto per lavoro e per studio, che rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri utenti. So e sono consapevole che quando qualcosa cambia nel trasporto, fosse anche uno spostamento di qualche minuto nell’orario o una fermata in più o in meno, le proteste non mancano mai, ma la nostra Regione, il nostro Paese, di no pregiudiziali stanno morendo e comunque accumulano ritardi, diseconomie e peggioramenti. Prima il Veneto, per usare uno slogan non mio, significa dare ai veneti le risposte migliori, certo più di quelle attuali, che sembrano offerte al ribasso di qualità che non possono soddisfare nessuno se non casualmente”.

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