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Cronaca via Tribunale

Verona, un territorio "ricco" da depredare? I dati del procuratore: "Corruzione e usura in netto aumento"

La relazione trasmessa dal capo della Procura di Verona, Mario Giulio Schinaia: boom di reati contro la pubblica amministrazione, è allarme. Riflettori sulle violenze alle donne. Escalation di furti, soprattutto in casa

Ogni pm della Procura di Verona deve far fronte a oltre 1650 fascicoli. Ma i reati, stando ai dati in tribunale, stanno diminuendo (da oltre 31mila e 100 del 2013 ai 30mila e 600 del 2014). Il vero problema è costituita dalla “tipologia” dei reati: una vera escalation di quelli legati alla pubblica amministrazione, compresa la corruzione, il “male” che divora l’Italia su appalti e programmazione urbanistica. Verona è un esempio di questi dati. Cita la situazione scaligera il procuratore capo Mario Giulio Schinaia, nella relazione sull’amministrazione della Giustizia trasmessa a Venezia. In un territorio ricco di attività imprenditoriale destano molta preoccupazione le violazioni alle leggi sull’ambiente, sulla salute pubblica e sull’economia in generale. Le cronache degli ultimi mesi hanno compreso gli arresti e le inchieste Agec, sugli appalti per garantire servizi di refezione scolastica, l’arresto dell’ex vicesindaco del Comune di Verona, Vito Giacino (con la moglie Alessandra Lodi), le inchieste sui vertici dell’azienda di trasporto pubblico Atv, per cui a rispondere delle accuse ci sarà anche il direttore generale Stefano Zaninelli, ancora quelle sui dirigenti degli uffici comunali. Casi citati da Schinaia e che sono finiti nella sua relazione. E non usa mezzi termini, come spiega il Corriere Veneto:

«il fenomeno criminoso in esame, ovvero i reati contro la pubblica amministrazione, risulta di dimensioni particolarmente allarmanti nel contesto di Verona e provincia, anche al di là del freddo commento sui numeri»

I DATI - I reati nel mirino sono quelli di corruzione, peculato, concussione, a cui si affiancano quelli di violenza, il cosiddetto “stalking”. Seguono i furti in abitazione, un numero che sta crescendo a dismisura, quelli di usura. Calano rispetto agli altri anni quelli relativi a bancarotta fraudolenta (vista la crisi in atto), gli infortuni sul lavoro e le violazioni sulla strada. A causare i maggiori danni al di là dei singoli casi, però, sono gli “infedeli” della pubblica amministrazione. Corruzione e peculato hanno fato drizzare le antenne: in un anno (luglio 2013-2014) i reati sono aumentati da 807 a 1337. I casi di corruzione da 14 a 58, la concussione è stata contestata su 21 episodi (erano 8 nel 2013) e il peculato ha avuto un incremento di 4 unità, passando da 22 a 26. Per combattere l’escalation la Procura ha attivato da tempo un “pool” di magistrati che si dedicano completamente ad indagare su queste violazioni.

USURA E FURTI - Sotto la lente anche i casi di usura. I casi sono più che raddoppiati (da 29 a 76) e si stanno accendendo fari anche sugli interessi bancari rivolti a clienti in difficoltà. Aumentano di molto i reati contro il patrimonio come furti denunciati (da quasi 22mila a quasi 30mila) con riferimento a quelli compiuti nelle abitazioni che da 220 salgono a 281.

VIOLENZA SULLE DONNE - Preoccupano anche i casi di violenza contro le donne. Sono in aumento gli omicidi volontari, anche solo tentati, da 20 a 27, mentre i casi più generali in cui è rimasta coinvolta una donna sono triplicati, da 5 a 16. Sul versante stalking le cose sono anche più che accentuate: si passa dai casi registrati l’anno scorso, 194, ai 237 di quest’anno. Ma come si precisa sempre sono una “Punta dell’iceberg”, perché la maggior parte delle volte si consumano in casa e non vengono denunciati. Quasi ci fosse una sorta di omertà.

"L'AMMINISTRAZIONE NON LOTTA A DOVERE" - Mentre il procuratore commentava i dati di Verona e provincia era in corso un'operazione della guardia di finanza contro le presunte attività illecite di una cosca calabrese, di Rosarno, a Nogarole Rocca. E sul caso è entrato nel merito il capogruppo in Consiglio comunale, Michele Bertucco: "Ciò conferma che i tentacoli della malavita organizzata possono raggiungere anche il nostro territorio, il quale ha un ruolo ben preciso all'interno dei disegni criminosi di questo genere. Tale rischio tuttavia è sempre stato sottovalutato, quando non apertamente deriso, dal sindaco Tosi, sebbene segnali di preoccupazione non manchino anche all'interno delle mura scaligere: propri martedì ho chiesto di essere aggiornato dagli uffici comunali sulla questione del mancato rilascio della certificazione antimafia alla ditta Soveco. Visto il lungo tempo ormai trascorso, l'impossibilità di produrre il documento, se confermata, dovrebbe automaticamente comportare l'estromissione dell'azienda dagli appalti in cui è coinvolta, in particolare quello del filobus".

"Non giova - continua Bertucco - nascondere la testa sotto alla sabbia neanche in riferimento all'altro allarme lanciato appena pochi giorni fa dal procuratore capo Mario Giulio Schinaia, relativo alla crescita dei reati contro la pubblica amministrazione. Pure su questo fronte gli anticorpi prodotti dall'amministrazione sono stati pochissimi: come avevamo previsto, l'operazione trasparenza sugli atti amministrativi finiti nel processo contro l'ex vicesindaco Vito Giacino si è arenata ancor prima di partire. Il tema della legalità non è altra cosa rispetto quello della buona amministrazione. Chiediamo più attenzione verso tutti i fronti rischio e che non vengano sottovalutati i segnali di pericolo in essere".
 

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