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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Isola della Scala / Via pellegrina

Verona, tenta di uccidere moglie e figli a colpi di martello. Poi si chiude in bagno e si taglia le vene

Tragedia a pochi giorni dal Natale in una casa di Isola della Scala abitata da una famiglia romena. L'uomo, dopo aver colpito ripetutamente la donna 37enne e i pargoli di 16 e 9 anni, si è tolto la vita

Una tragedia famigliare, andata in scena dentro un'abitazione in località Pellegrina di Isola della Scala. Allarme poco dopo le 14, a Isola della Scala, dove un uomo, Ionel Gica Shipor, 37enne di origine romena, ha picchiato più volte la moglie Corina, 37 anni, con un martello e poi si sarebbe accanito anche sui due figli di 16 e 9 anni. Dopo aver tentato di ucciderli si è tolto la vita, tagliandosi le vene del braccio in bagno e ferendosi la gola con un coltello da cucina. Le tre vittime dei brutali colpi sono state tutte trasferite all'ospedale di Borgo Trento. Il più grave sarebbe il figlio più piccolo, Leonardo, che è stato trasferito d'urgenza all'ospedale per essere operato e rimane in pericolo di vita. Ad aggravare le sue condizioni anche i ripetuti attacchi cardiaci che ha accusato mentre lo trasferivano in ospedale. Anche la madre risulta in prognosi riservata così come l'altro figlio, il 16enne Alex. Quest'ultimo, rimasto cosciente durante i soccorsi, sarebbe comunque in condizioni meno serie. Tutti hanno riportato importanti traumi cranici.

Non si conoscono ancora le ragioni dell'esplosione di violenza, nell'appartamento al primo piano situato in via Dalla Chiesa, una laterale di via Dispersi in Russia, dentro una palazzina che ospitava diverse altre famiglie. Da prime notizie trapelate pare che l'uomo, da alcuni giorni, soffrisse di alcuni disturbi. Sembra che si sentisse perseguitato. Ma non è chiaro ne' da chi ne' da cosa.

L'aggressione a colpi di martello sarebbe comunque avvenuta alle prime ore di martedì, mentre la famiglia era a letto. La chiamata ai soccorsi è arrivata solo nel primo pomeriggio di martedì. La famiglia era conosciuta in tutto il vicinato e viene descritta come tranquilla e tutto sommato serena, benvoluta e inserita nel tessuto sociale veronese. Era però seguita anche dai Servizi sociali del Comune di Isola proprio perchè lui, che aveva un impiego stabile come falegname presso una ditta della zona, si era licenziato, forse a causa dei problemi che stava attraversando. Ad accorgersi del fatto è stato proprio l'assessore ai Servizi sociali di Isola della Scala, Michele Casella, al quale era stato comunicato che il bimbo più piccolo non si era presentato a scuola. Aveva così deciso di recarsi a casa della famiglia. Verso l'ora di pranzo, dopo aver suonato alla porta, è riuscita ad entrare dopo che il figlio 16enne, ferito e in stato di shock, aveva aperto. Poi si è reso conto dell'orrore accaduto in quelle stanze. L'uomo seduto sul pavimento del bagno, coperrto di sangue e ormai cadavere, la donna sul letto, coricata sul lato, ferita, e il piccolo a terra, sanguinante. Immediata la chiamata al 118. Poi la corsa in ospedale.

Sul caso indagano i carabinieri di Villafranca con i colleghi del Reparto investigazioni scientifiche, già arrivati sul posto. Sembra che i Servizi sociali si fossero già attivati per sottoporre il 37enne al trattamento sanitario obbligatorio nel reparto di psichiatria dell'ospedale locale per curare quelle "manie di persecuzione" che lo inducevano a pensare che la moglie avesse una relazione con un altro e che i colleghi di lavoro ce l'avessero con lui. La famiglia sapeva cosa stava attraversando l'uomo e proprio lunedì scorsa era arrivata una chiamata al 118 da parte di Corina che voleva che i sanitari si occupassero del marito che pareva essersi aggravato. Nella loro casa anche i carabinieri, dato che la discussione si era trasformata in lite. Poi il rifiuto a farsi ricoverare e la calma riportata tra le quattro mura. Ma non nell'animo del capofamiglia.

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