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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, tasse e "cartelle pazze" dal Comune? Risolto l'inghippo: ora si sa chi ha pagato e chi no

Nei giorni scorsi dalla nuova società di riscossione di Verona, la So.Lo.Ri, erano partiti 30mila solleciti di pagamento della Tares 2013. Ma tra quelle migliaia di missive c'erano molti che il tributo sui rifiuti l'avevano già pagato

In due giorni sono riusciti a venirne a capo. Due giorni caldi, non solo per il meteo, dato che sabato e domenica gli uffici Tributi del Comune hanno dovuto lavorare per risolvere l’inghippo delle “cartelle pazze” delle tasse. Nei giorni scorsi, infatti, dalla nuova società di riscossione di Verona, la So.Lo.Ri, erano partiti 30mila solleciti di pagamento della Tares relativa al 2013. Il fatto che ha creato non poca confusione è che tra quelle migliaia di missive c’erano molti che la tassa sui rifiuti l’avevano già pagata. Secondo i beninformati, in pochi giorni sarebbero arrivate centinaia di lettere di protesta e richieste di chiarimento in Comune. Da lì è partito il frenetico lavoro negli uffici pubblici e si è scoperto che il disguido era derivato dal passaggio non completo di files dell’Agenzia delle Entrate alla Solori, appunto. Ora il Comune conosce esattamente le posizioni di chiunque: sa chi ha pagato e chi deve ancora farlo. In ballo c’è la riscossione della seconda rata della Tares 2013 (che doveva essere pagata entro dicembre, la prima rata era invece di settembre) da cui il Comune spera di recuperare 7,5 milioni. Della cifra totale, circa 300mila euro derivano da quelli che hanno già pagato, quindi la parte più cospicua riguarda chi ancora non ha versato un euro per la tassa.

Il caos era emerso per un problema di natura burocratica: la Finanziaria ha stabilito che i soldi recuperati dall’evasione vadano a finire nelle casse comunali. La Solori aveva chiesto così all’Agenzia delle Entrate di conoscere i flussi di pagamento per procedere ai solleciti. Erano partite così le lettere ma i dati non erano del tutto corretti. La direzione della società ha già invitato tutti i cittadini “a posto con la coscienza” di non preoccuparsi, dato che è già tutto sistemato. Cosa diversa per chi deve ancora pagare la tassa. Questi avrà 60 giorni di tempo per sistemare la sua posizione pagando solo il prezzo delle spese di spedizione. Oltre il termine indicato, invece, la società di riscossione avvierà un’ingiunzione che costerà il 30 percento in più allo “smemorato” eventuale.

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