Verona, tagli dal Ministero: le "pattuglie miste" di esercito e polizia costrette a fare un dietrofront
Dal primo gennaio non ci saranno più i servizi per la "sicurezza" che alcuni giorni fa erano stati annunciati nel corso di un vertice tra le Forze dell'ordine in prefettura a Verona. Si continuerà "solo" con il presidio di obbiettivi sensibili
La proposta era stata accolta con molto favore da tanti. Sindaco di Verona, vertici delle Forze dell’ordine, residenti e negozianti esasperati dalla presunta escalation di furti e rapine, in città come in periferia. Purtroppo le pattuglie dell’esercito devono fare dietrofront: ad una settimana dall’annuncio della Prefettura sul rafforzamento dei controlli, la missione “sicurezza” estesa anche ai territori fuori dal centro verrà rimodulato. Nemmeno il tempo di organizzare i turni che l’esercito ha comunicato alla questura che le tanto agognate “pattuglie miste” di agenti e militari non saranno garantite dal primo gennaio. La lettera è stata recapitata nel scorse ore alla sede della polizia di lungadige Galtarossa a Verona e agli uffici della prefettura in piazza dei Signori. A quanto pare l’esercito si occuperà solo di controllare gli obbiettivi ritenuto “sensibili” con presidi fissi. Questo anche per effetto dei tagli previsti nel Corpo armato: a Verona i militari scenderanno da 64 a 20 e il servizio di perlustrazione e pattuglia subirà pesanti conseguenze. In caso di emergenza la camionetta verde potrà “solo” convergere sul posto più vicino. Il capoluogo non sarà l’unico a sostenere questa decisione. In tutte le città, a quanto pare, calerà la presenza dei ragazzi in mimetica. Si vogliono risparmiare 50 milioni di euro, mettendone a disposizione 10, togliendo al contempo l’impiego di circa 1300 soldati in tutta Italia.
Ad essere testimone della “rimodulazione” dell’operazione delle pattuglie miste è stato il deputato veronese del Partito Democratico, Vincenzo D’Arienzo, membro della commissione Difesa alla Camera. Inizialmente prevista per affiancare e sgravare poliziotti, finanzieri e carabinieri del lavoro di pattugliamento, ora si occuperanno degli obbiettivi “sensibili”, come all’aeroporto. A schierarsi contro la proposta erano stati i sindacati di polizia, fin da subito. Di tutt’altra opinione il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il sindaco Flavio Tosi. Dall’inizio dell’autunno fino ad oggi, quando i casi di furti ed episodi criminosi avevano subito un incremento, dalla Regione era stata chiesta la disponibilità dell’esercito per formare quelle stesse pattuglie miste.