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Cronaca San Massimo / Viale Teobaldo

Verona, suonano alla porta e scatta la rapina: minacciato con pistola e legato. Poi scoppia il finimondo

Violenza contro l'inquilino cinese alla Croce Bianca. Due furfanti lo aggrediscono e gli intimano di consegnare i soldi. La vittima riesce a liberarsi e metterli in fuga. Auto fermate in strada per scappare. Un arresto. Complice in fuga

Lo hanno aggredito, minacciato con una pistola alla testa e legato. Sono stati attimi di terrore quelli passati da un membro di una famiglia cinese residente in zona Croce Bianca, a Verona. In azione sono entrati due malviventi, martedì pomeriggio. Solo uno di loro, Giuseppe Russo, napoletano con precedenti, è stato acciuffato. Il complice è attualmente ricercato. Dalla ricostruzione fornita dalla polizia, i fatti risalgono alle 16e30, al secondo piano di un condominio in via Teobaldo. All’interno dell’appartamento c’è, come ospite, solo il cugino della padrona di casa, Anna Dong Xiao. Non attende nessuno ma alla porta si presenta un presunto corriere esperesso con un pacco in mano. Quando la porta si apre, però, balzano all’interno dell’appartamento due uomini, uno dei quali gli punta una pistola alla tempia, mentre il complice, disfattosi del finto pacco, con tanto di fascette da elettricista la immobilizza ai polsi e alle caviglie e, dopo averlo preso con violenza per il collo, gli tappa la bocca con del nastro adesivo. Passano poi a chiedergli i soldi. “Dove sono?”, domandano minacciosi. Denaro in casa non ne trovano.

Poi succede l’imprevisto: la vittima non ci sta, a farsi rapinare. E reagisce. Si libera delle fascette e riesce a mettere in fuga i ladri. Li rincorre giù per le scale, fino in strada. Braccati dal cinese furibondo, i due furfanti vanno nel panico. Uno di loro avrebbe persino estratto un coltello: fermano le auto di passaggio per fuggire prima dell’arrivo dell’Forze delll’ordine. La vittima prediletta è una lavoratrice di un’azienda tessile in Bassona, a bordo della sua Micra. Cercano di farla smontare, anche con la forza. Lei riesce a rimanere al volante e scappa fino al primo negozio aperto, per chiedere aiuto.

I lavoratori allo “Spaccio carni San Massimo” vedono entrare la donna, terrorizzata. Chiede aiuto. Viene chiamato il 113. Sul posto giungono le pattuglie delle Volanti. Uno dei due rapinatori viene catturato: a consegnarlo alla polizia è un cittadino moldavo che si è lanciato su di lui quando è scoppiato il finimondo per strada. Le indagini per beccare l’altro malvivente sono in corso: la Scientifica ha già rilevato le impronte sulla portiera dell’auto, finita danneggiata con alcune ammaccature e con la maniglia rotta. La pistola usata durante la violenza e abbandonata sul posto è risultata essere caricata a salve. Ritrovato anche uno zaino abbandonato durante la fuga: i poliziotti hanno trovato altre fascette da elettricista, un taglierino, dei guanti, un martelletto frangi-vetro, pile e un cappuccio nero. Addosso al rapinatore arrestato, inoltre, è stato rinvenuto un flaconcino di spray al peperoncino, un altro paio di guanti ed il telefono cellulare sottratto alla conducente dell’auto.

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