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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, strozzati dalle tasse: i sindaci minacciano di chiudere i municipi. "Tagli a personale e stipendi"

A Pescantina sindaco e assessori si dimezzano le indennità e riducono i premi ai dipendenti. A San Martino organico ridotto all'osso. Zaia dalla Regione: "Appoggerò la loro richiesta di azioni legali e politiche contro tanti soprusi e inefficienze statali"

Meno costi e più efficienza. È la ricetta del sindaco Valerio Avesani per far fronte ai tagli dei trasferimenti dello Stato. Il Comune di San Martino Buon Albergo ha infatti ridotto i costi della macchina amministrativa, puntando su un forte risparmio sul personale. Il tema è stato anche al centro dell’intervento di Avesani all’incontro organizzato da una quarantina di sindaci sera in Gran Guardia. I primi cittadini hanno stilato un documento di protesa collettivo contro i tagli dei trasferimenti dal Governo e per chiedere maggiore autonomia finanziaria per i Comuni.

“Da quando la nostra amministrazione si è insediata nel 2007 abbiamo attuato una politica di progressiva riduzione dei costi – afferma Avesani –. Nel 2006 il tetto di spesa del personale era di circa 3 milioni di euro, mentre oggi siamo a due milioni 400mila euro. Oltre 500mila euro risparmiati, grazie anche alla recente riorganizzazione della pianta organica, che ha ridotto le posizioni organizzative, e alla mancata sostituzione dei dipendenti che sono andati in pensione”. I tagli agli sprechi e la riduzione della spesa per il personale hanno consentito, secondo il primo cittadino, “di riequilibrare il bilancio, rendendo più efficiente il Comune. Il tutto a costo zero per l’ente locale”.

Avesani ricorda che la legge “consentirebbe a un Comune come il nostro di avere massimo 120 dipendenti, mentre noi siamo fermi a 75”. Inoltre l’incidenza economica della spesa del personale prevista per legge non deve superare il 50% della spesa corrente totale: oggi il Comune di San Martino Buon Albergo è al 27%, un dato che in previsione diminuirà ancora. “Il bilancio dei Comuni è pesantemente condizionato dal contenimento della spesa pubblica e dalla diminuzione delle entrate a causa dei tagli a cui sono soggetti gli enti locali. Per questo il Comune è stato costretto ad adeguare le tasse, nonostante i risparmi che abbiamo ottenuto con la riduzione dei costi”.

Continua il sindaco di San Martino: “l’amministrazione comunale è riuscita a garantire lo standard elevato dei servizi, definendo una politica economica che nell’immediato garantisca un futuro più sereno e meno condizionato dall’emergenza. Questo è merito anche dei dipendenti, che ringrazio per la loro professionalità, invitandoli a proseguire su questa strada. Se però lo Stato continuerà a spremerci come ha fatto in questi anni, per la situazione che si è creata saremo costretti a tagliare i servizi e questo è inaccettabile. Anche lo Stato deve come noi abbattere i costi e dare più autonomia economica e fiscale ai Comuni”.

A PESCANTINA - Anche altri importanti Comuni del Veronese sono alle prese con l'ormai famigerata "spending review". A Pescantina Il sindaco Luigi Cadura, in accordo con i suoi assessori, ha deciso di dimezzarsi lo stipendio attraverso una delibera. La norma, in relazione al numero di abitanti, oltre i 15mila, stabilisce un indennità da sindaco pari a 2mila e 928 euro lordi. La scure li porterà ora a 1464. Idem per il vicesindaco che da 1600 euro se ne vedrà corrispondere 805 al mese e gli assessori (così come il presidente del Consiglio comunale) passano da 1317 a 658. Nessuna modifica ai gettoni di presenza per i consiglieri che comunque si attestano a cifre di 23 euro circa. Il sindaco Cadura ha annunciato che i tagli arriveranno anche ai dipendenti comunali, ai quali è stato ridotto il premio di risultato.

DALLA REGIONE - “I nostri sindaci sono degli eroi. Sono in prima linea, ma senza soldi, di fronte ai cittadini che chiedono il mantenimento di servizi essenziali a fronte delle tante, troppe tasse pagate per fronteggiare la voragine del bilancio dello Stato”. Luca Zaia, presidente del Veneto, commenta con queste parole l’incontro alla Gran Guardia.

“Minacciano di chiudere i municipi. Li capisco: alle amministrazioni locali – sottolinea Zaia – si lascia l’autogoverno dei territori ma pesantemente condizionato da vincoli impropri, portandone via le risorse, taglieggiando i trasferimenti dovuti, accollando nuove incombenze. E’ una presa in giro, per non dire peggio, cui ora si aggiunge ora anche il peso degli immigrati fiondati qua e là senza alcuna logica né prospettiva”.

Appoggerò la loro richiesta di azioni legali e politiche cui aggiungo anche le nostre contro tanti provvedimenti che hanno il sapore del sopruso e dell’inefficienza, quasi lo Stato fosse un corpo separato dai suoi cittadini, dalle Regioni e dagli enti locali”.

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