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Cronaca Veronetta / Via Giosuè Carducci

Verona, soldi e droga vicino alla sala scommesse. Arrestati in due, vengono liberati dopo poche ore

È intervenuta infatti l'assoluzione dal giudice perché “il fatto non sussiste”. Sono state accolte le motivazioni circa l’uso personale. Nei guai erano finiti due giovani tunisini a Veronetta

Un ennesimo e duplice arresto è stato messo a segno dalla polizia di Verona a Veronetta. Il controllo è scattato nel pomeriggio di mercoledì, a riprova del fatto che i controlli proseguono serratissimi, in modo da restituire una maggiore sicurezza e tranquillità ai cittadini residenti, liberando l’area da qualsiasi forma di illegalità.

Proprio in due spacciatori si sono imbattuti gli agenti delle Volanti: una coppia di origine tunisina, entrambi con precedenti in materia di stupefacenti, sono stati tratti in arresto e successivamente liberati dal giudice. È intervenuta infatti l'assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Sono state accolte le motivazioni circa l’uso personale e, per quanto riguarda la somma di denaro trovata in possesso del 39enne,  l’inesistenza di prove che sia provento di spaccio.

I poliziotti avevano messo gli occhi su di loro dopo aver raccolto precise informazioni da parte di qualche residente. Tanti i "movimenti sospetti" che avevano spinto i veronesi a chiamare il 113. I due, uno di 23, l'altro di 39 anni, sono stati intercettati alle 16 in via Carducci. Il più giovane faceva la spola avanti e indietro tra la sala scommesse "Snai" e lo stesso connazionale, fermo in strada, appoggiato alla bicicletta. È stato poco dopo che i due, accortisi della presenza della polizia, hanno cominciato ad innervosirsi ma, non avendo vie di fuga, non hanno potuto fare altro che sottoporsi al controllo. Nel borsello del più anziano sono così emersi 1710 euro in contanti suddivisi in banconote da 50 euro, una da 100 e una da 20. L'uomo ha cercato di spiegare che erano soldi ricevuti dai suoi parenti in Tunisia attraverso un “Money Transfert”, senza però fornire ricevuta di accredito. Ancor più difficile da spiegare sono state le due dosi di hashish di un paio di grammi. Il connazionale 23enne, invece, era in possesso di una dose confezionata di eroina, nascosta nella tasca dei pantaloni.

Le successive perquisizioni domiciliari hanno poi consentito di rivenire e sequestrare ulteriormente, a casa del 39enne, nascosta dietro un mobiletto del bagno, un’altra quantità, seppur esigua, di hashish. A casa del 23enne, celata in un armadio, altre tre dosi di eroina, chiuse in una scatola in legno. Arrestati e condotti davanti al giudice per la convalida, sono stati rilasciati.

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