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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Piazzale Olimpia

Verona, sette mesi di indagini per il seggiolino che spaccò la testa ad un tifoso Hellas: c'è l'autore

Individuato e perquisito dalla Digos della polizia di Verona un 26enne ultrà milanista residente a Cremona. Responsabile del gesto violento durante i tafferugli scoppiati alla prima di campionato, a fine agosto

Sono intervenuti alle prime luci di martedì per risolvere un caso di violenza negli stadi avvenuto quasi sette mesi fa. Ora sembra che il lancio di un seggiolino contro un tifoso Hellas in Curva Nord abbia un responsabile. Si tratta di un ultrà milanista di 26 anni, residente in provincia di Cremona la cui abitazione è stata perquisita dalla polizia, sezione Digos, di Verona. Gli investigatori, in collaborazione con il commissariato di di Crema, hanno fatto scattare il blitz dopo i risultati delle indagini nate dopo il grave episodio avvenuto al termine della partita Hellas Verona – Milan, disputatasi al “Bentegodi” lo scorso 24 agosto. Al fischio finale dell’arbitro di gara si erano infatti verificati violenti tafferugli tra alcuni tifosi locali, posizionati in Tribuna est, e una numerosa compagine di milanisti presenti nell’adiacente Curva Nord, settore riservato agli ospiti: i contendenti avevano superato il cordone di sicurezza allestito dagli steward e si erano lanciati contro la rete di recinzione che separa i due settori, scambiandosi colpi di cinghia e lanciandosi reciprocamente diversi seggiolini sradicati dalla loro sede. Solo l’intervento dei contingenti di polizia da entrambe le parti all’interno dello stadio aveva riportato la situazione alla calma. Già nell’immediatezza dei fatti la Digos veronese, in concorso con i colleghi della Questura di Milano, aveva avviato indagini che avevano portato all’arresto di tre tifosi e alla denuncia di altri quattro.

Il 29 novembre scorso erano stati poi eseguiti 24 provvedimenti di perquisizione locale e personale a carico di altrettanti soggetti i quali, a vario titolo, avevano partecipato agli scontri, come dimostrato dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza. Restava ancora da individuare ed identificare compiutamente l’autore del reato più grave: capitato nel mezzo dei tafferugli, un ignaro spettatore veronese era stato brutalmente attinto al viso da un seggiolino scagliatogli contro da un supporter milanista in Curva Nord. Una violenza tale da obbligarlo a ricorrere ad urgenti cure ospedaliere: alla vittima era stata riscontrata una frattura al viso per un totale di 70 giorni di prognosi, tenuto conto che la vittima dovrebbe essere sottoposta ad ulteriori interventi chirurgici con probabili danni permanenti al volto e all’occhio.

L'attività d’indagine ha consentito di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento, arrivando all’identificazione dell’autore del gesto nonostante si fosse travisato al momento degli scontri e sebbene non fosse gravato da alcun precedente penale. La perquisizione disposta dalla Procura su indicazioni della pm Valeria Ardito ha portato ad esito positivo con il ritrovamento degli stessi capi di abbigliamento indossati dall'ultrà lombardo. A casa sua sono inoltre sono state rinvenute alcune bandiere di stampo nazifascista, nonchè una mazza da baseball su cui era scritto “Molti nemici molto onore" con il simbolo del fascio littorio. Come già avvenuto per gli altri 31 tifosi finora identificati, anche a carico di questo tifoso il questore di Verona, Danilo Gagliardi, ha disposto il provvedimento amministrativo che lo terrà lontano dagli stadi per alcuni anni.

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