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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, "scuole a pezzi": dal governo solo briciole. 14mila euro a fronte di richieste per 11 milioni

Settemila euro per le scuole "Pascoli" di Borgo Milano e 7mila per le "Monte d'Oro" di Montorio: questi, finora, gli unici finanziamenti arrivati a Verona, degli 86mila euro stanziati. Il Pd accusa: "Dovete pianificare, non lamentarvi"

Settemila euro per le scuole "Pascoli" di Borgo Milano e altri settemila per le "Monte d’Oro" di Montorio: questi, finora, gli unici finanziamenti arrivati alle scuole di Verona, degli 86mila euro stanziati dal governo per le strutture della città, nell’ambito dell’iniziativa “scuole belle”, annunciata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il premier, da poco nominato, aveva esortato gli amministratori pubblici a scrivergli personalmente segnalando le criticità. A disposizione anche l'hashtag per il social network twitter #scuolebelle. A Verona e provincia sarebbero però spettati 9 milioni e 332mila euro circa. Comprendevano le richieste dai Comuni di San Giovanni Lupatoto, Grezzana, Cologna Veneta, Valeggio. Addirittura per la sola Verona Benetti aveva allegato un cd con tutti gli interventi opportuni: i preventivi si attestavano a circa 11 milioni.

A rendere noto le esigue risorse messe a disposizione dal governo è l’assessore comunale all’Istruzione, Alberto Benetti: “Il Comune di Verona ha ricevuto nei giorni scorsi, tramite mail, una nota informativa del Ministero dell’Istruzione che ci mette al corrente del finanziamento diretto erogato a due plessi scolastici cittadini". Risultato: 7mila euro per la scuola dell’infanzia Pascoli (I.C. 7 Stadio, Borgo Milano) e 7mila euro per la scuola dell’infanzia Monte d’Oro (I.C. 17, Montorio). I dirigenti didattici, con le modalità delle convenzioni-quadro Consip, provvederanno quindi direttamente agli interventi di decoro e funzionalità delle due scuole. "Quanto agli 86mila 800 euro assegnati dal governo al Comune – conclude Benetti - non abbiamo ancora ricevuto nulla”.  L'emergenza scuole, insomma, resterà tale. Secondo il Partito democratico, però, la spiegazione sarebbe da ricercare nella mancata pianificazione degli interventi da parte delle amministrazioni.

TOSI CONTRO RENZI, RICORSO AL TAR SUL CONTRIBUTO PER LE SCUOLE

"MEGLIO PIANIFICARE CHE LAMENTARSI" - "L'assessore Benetti - spiega il capogruppo Pd in Comune, Michele Bertucco - non può che biasimare l'amministrazione di cui fa parte che per il 2014 ha previsto di investire poco o niente in edilizia scolastica, e deve biasimare ancor di più se stesso perché non è riuscito ad imporre in Giunta i problemi delle scuole veronesi. Problemi che non mancano, come testimonia una allarmante relazione che i settori tecnici del Comune hanno sottoposto alla Giunta non più tardi del 18 giugno scorso, in cui si evidenza come la stragrande maggioranza delle scuole di competenza comunale (tra cui tutti gli asili nido) sia priva della necessaria e obbligatoria certificazione antincendio, e che se non si provvederà ad ottenerla entro la fine del 2015, alunni, personale docente e non docente di molte scuole rischia di venire spacchettato in altre strutture in maniera tale da far scendere il numero degli occupanti degli edifici non a norma sotto le 100 presenze giornaliere contemporanee (30 per gli asili nido), livello a cui la normativa antincendio si applica in modo più blando".

CERTIFICATI MANCANTI? Un problema nascerebbe anche in seno alle certificazioni antincendio: "Qui i numeri sono impietosi - spiega Bertucco -. Nessuno dei 143 fabbricati di proprietà comunale a destinazione scolastica possiede il Certificato di prevenzione. Di questi solo 25 sono esentati dal produrlo in quanto accolgono scuole con meno di 100 presenze giornaliere contemporanee. Poiché un fabbricato può ospitare anche più di una scuola, a conti fatti le scuole che necessitano del certificato sono 136 su un totale di 165, tra cui tutti i nidi e i micro-nidi. In alcuni casi le strutture sono già a norma e si tratta soltanto di produrre la documentazione relativa. Per questo la giunta ha messo al lavoro tecnici di altri settori, ma fino a che i tecnici non avranno terminato il loro compito non sapremo mai con certezza quale sia il reale grado di sicurezza delle nostre scuole.

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