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Cronaca Lazise / Viale Roma

Verona, "schede contraffatte dall'impiegato nel parchimetro": spariscono 379mila euro delle soste

Ritorna a galla la vicenda nata nell'agosto 2013 con le indagini dei carabinieri e che ha portato ad indagare un dipendente comunale del Garda. Con lui nei guai anche il suo capoufficio, già arrestato per altre vicende di peculato

Nove parchimetri tenuti sotto controllo da oltre un anno e i cui incassi, nel weekend, prendevano strade misteriose. E si parla di tanti soldi. Circa 379mila euro di cui si sarebbe appropriato un impiegato. Almeno questo è quello che emerge dall’inchiesta della Procura di Verona, iniziata già nell’estate 2013 e per cui si era fin da subito ipotizzata l’accusa di peculato (appropriazione indebita da parte di un incaricato di pubblico servizio). L’impiegato avrebbe fatto parte del settore Contabilità, già colpito, nel luglio dello scorso anno, dalle indagini dei carabinieri di Lazise coordinati dal pm Valeria Ardito.

I militari invece seguivano il caso "parchimetri" da agosto, dopo le diverse segnalazioni dei cittadini alla polizia municipale sugli apparecchi non funzionanti. La Procura aveva deciso poi di andare a fondo della questione e si è arrivati al sequestro delle schede Cpu delle colonnine e successivamente all'acquisizione di documentazione. L’impiegato infatti avrebbe utilizzato una scheda contraffatta, scambiata con quelle che venivano utilizzate abitualmente dal lunedì al venerdì. Dal municipio erano quindi usciti interi scatoloni contenenti gli scontrini dei parcheggi dal 2007 ad oggi a chiarire eventuali "incongruenze" con la cifra messa a bilancio. Ogni anno il Comune incassa tra i 700mila e gli 800mila euro annui, solo dai parcheggi. Indagini erano state attivate anche per verificare la posizione di altri dipendenti potenzialmente coinvolti nella vicenda.

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L’impiegato si occupava personalmente, dal 2006 al 2013, di prelevare gli incassi dei nove parchimetri, installati tra viale Roma, via Sentieri e località Barum e località Marra. Il giudice per le indagini preliminari avrebbe già disposto il sequestro conservativo a 60mila euro sia dell’impiegato che del capo dell’Economato del Comune di Lazise arrestato qualche settimana fa per un’altra ipotesi di peculato sugli appalti per la fornitura di beni e servizi. Anche quest’ultimo, infatti, risulta indagato per l’inchiesta sui parchimetri, dato “l’omesso controllo”. Il pm aveva però chiesto i sequestro dell’intera somma che sarebbe sparita dai dispositivi di sosta. Ovvero tutti i 379mila euro. Proprio questa richiesta sarà presentata al Tribunale del Riesame di Verona da Ardito. Nella stessa udienza, precisa il Corriere Veneto, interverrà anche l’avvocato del capoufficio dell’Economato che solleciterà lo sblocco del denaro sequestrato al suo assistito proprio perché non accusato di un “reato grave”.

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