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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, scaduto il ticket di sosta c'è la multa: diatriba tra Ministero e Comune e la "truffa" con Easypark

Tutto sta nell'eventuale rimborso della tariffa per lo sforamento del periodo "prenotato": secondo i Trasporti bisogna pagare solo la differenza "non prenotata" ma per i vigili c'è la sanzione. Intanto un'App permette ai furbetti di risparmiare

Parcheggio a tempo sugli stalli blu, è diatriba tra Ministero dei Trasporti e Comune di Verona. Tutto sta nell’eventuale rimborso della tariffa per lo sforamento del periodo “prenotato”: secondo un parere del Ministero andrebbe pagata solo la differenza mentre secondo la polizia municipale del capoluogo scaligero “come prevede l'articolo 7 comma 15 del Codice della strada, nelle aree a sosta regolamentata è prevista una sanzione di 25 euro per ogni periodo per il quale si protrae la violazione, sanzione ridotta rispetto ai 41 euro per quanti non azionano il dispositivo di controllo (disco orario e parchimetro)”.

Nonostante a Verona il problema non sia mai emerso, il Comune vuole ricordare ai cittadini, prima che rischino di essere sanzionati, che il coordinamento dell'attività degli organi di Polizia stradale, spetta al Ministero dell'Interno che sulla questione non è mai intervenuto e che, seppur autorevole, il parere del 2010 diffuso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “non è giuridicamente in grado di essere contrario alle norme in vigore”. In breve secondo il Ministero dei Trasporti, “l’ipotesi di applicare la sanzione di cui all'articolo 7 comma 15 del Codice non è giuridicamente giustificabile in quanto l'eventuale evasione tariffaria non configura violazione alle norme del Codice, bensì una inadempienza contrattuale”. Insomma, meglio premunirsi, fanno capire da Palazzo Barbieri.

Ma in tema di parcheggio la Municipale avrebbe altre proverbiali “gatte da pelare”. Soprattutto in relazione allo stratagemma che alcuni veronesi stanno mettendo in pratica per pagare pochissimo la sosta sugli stalli blu. Avviene grazie ad una “App” per smartphone. “Easypark” permette, dalla scorsa estate, di pagare la prima mezz’ora di sosta con 10 centesimi. Alcuni hanno così provato a vedere se funzionava pagare di volta in volta le “prime mezz’ore”. Lo spiega il Corriere Veneto, tramite un esempio:

“L'automobilista parcheggia, poniamo, alle 9 del mattino, indicando via Internet che vuole fermarmi mezz'ora. Alle 9.27 «chiude» il suo permesso di sosta, pagando 10 centesimi. Ma alle 9.30, sempre via Internet, prenota un'altra mezz'ora di sosta, senza spostare l'auto e senza muoversi da casa o dall'ufficio o dal negozio.

Dopo di che, va avanti così fino a sera. Alla fine, per 8 ore di sosta in Borgo Trento, anziché 7 euro e 60, come da tariffe, pagherà quindi solo un euro e 60 centesimi. Se ripete la «furbata» ogni giorno lavorativo, fanno 30 euro la settimana in meno del dovuto, per un totale di 120 euro al mese e (concedendogli un mese di riposo) circa mille euro l'anno. Non male, per schiacciare qualche tasto telefonico ogni mezz'ora”

Il giro di vite non si farà attendere, ora che l’inganno è stato scoperto: il Comune prevede infatti di modificare gli accessi all’Easypark cercando di porre freno al marchingegno che, secondo i quotidiani locali, è al limite della truffa.

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