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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, "ruba" l'identità per 20 anni al fratello: arrestato 46enne pugliese

Dal 1991 l'uomo, già ricoverato per problemi psichiatrici, si credeva il parente più stretto: era stato dichiarato invalido e a Verona abitava da molto tempo in un alloggio Agec sotto il falso nome

Per 20 anni un uomo ha rubato l'identità al fratello, usando il suo nome e per intestarsi i documenti e svolgere ogni altra attività della propria vita, compresa l'assegnazione di un alloggio popolare. Alla fine il "clonatore", una 46enne barese residente da molti anni a Verona, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di false attestazioni a pubblico ufficiale e utilizzo di documenti falsi. La storia, raccontata dal Corriere del Veneto e confermata dagli investigatori dell'Arma, è iniziata nel 1993, quando l'indagato si è trasferito dalla Puglia a Verona, assumendo l'identità del fratello, tre anni più giovane, emigrato in Germania. Un uomo al quale, peraltro, non assomiglia affatto fisicamente. L'uomo ha ottenuto documenti con il nome del fratello ed anche l'assegnazione di un alloggio popolare.

Secondo le indiscrezioni, sarebbe dal 1991, fin da quando era uscito dall'ospedale dove era ricoverato per problemi psichiatrici, che è convinto di essere suo fratello. E dal 1995 compare con il nome "rubato" all'anagrafe. L'imbroglio è venuto alla luce quando il fratello si è visto negare il rilascio del passaporto dalle autorità tedesche, perché risultava residente a Verona. E' scattata così l'indagine che ha portato all'arresto del 46enne. Ora i carabinieri della Compagnia di Verona stanno proseguendo gli accertamenti per verificare ogni singola circostanza nella quale l'uomo avrebbe utilizzato l'identità del fratello. Al vaglio anche due procedimenti giudiziari per piccoli reati, uno dei quali tuttora pendente, nei quali non è chiaro se il "clonatore" abbia usato o meno strumentalmente la propria vera identità.

All'operazione che ha condotto all'arresto del barese ha preso parte anche la polizia municipale di Verona che ha fornito assistenza ai tecnici dell'Agec per l'esecuzione dell'ordinanza che ha tolto dalla disponibilità dell'indagato, con risoluzione del contratto, l'alloggio di edilizia convenzionata, in via Galilei 48. L'incredibile vicenda di clonazione dell'identità del fratello, emigrato in Germania, era venuta alla luce proprio con la denuncia di quest'ultimo presentata ai carabinieri nello scorso giugno. Erano così iniziate le indagini nelle quali in settembre era subentrata anche la Municipale a seguito del coinvolgimento degli uffici dell'anagrafe cittadina, al quale il "fratello germanico" si era rivolto presentando la denuncia. In seguito a questo fatto la polizia municipale aveva scoperto che l'uomo era destinatario di un alloggio Agec e beneficiava di sussidi pubblici, perfino di una pensione d'invalidità. L'uomo è stato arrestato mercoledì mattina a Verona durante un appuntamento che aveva fissato in un ufficio comunale per il disbrigo di alcune pratiche. Ora si trova nel carcere di Montorio, a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'alloggio che occupava dopo aver fornito un'identità fasulla è stato liberato ed è rientrato nella disponibilità di Agec, pronto per essere riassegnato.

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