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Cronaca Lazise / Via Porta San Zeno

Verona, megarissa all'alba dopo la festa sul lago: 14 giovani nei guai

Parapiglia alla fermata del pullman tra un gruppo di veronesi di Castel d'Azzano e sei stranieri di Lazise. Identificati tutti i responsabili del pestaggio. I carabinieri: "Nessun insulto razzista. Erano tutti ubriachi"

Una rissa per futili motivi, scatenata dopo qualche bicchiere in più, al ritorno da un compleanno in riva al Garda. Sul caso aleggia da giorni, tuttavia, il sospetto di un pestaggio a sfondo razziale. "Marocchini di m…" giurano di aver udito i sei ragazzi stranieri. Offese pronunciate, secondo gli avvocati della difesa, da giovani veronesi. Sarebbero stati almeno quattordici a decidere di darsele di santa ragione sul parcheggio davanti al castello scaligero di Lazise, in zona Porta San Zeno. Ad avere la peggio è stato un 24enne iracheno, finito alla clinica Pederzoli di Peschiera con la rattura della mandibola e contusioni varie, che gli avrebbero provocato anche traumi al fegato. Ad accanirsi su di lui, con calci e pugni, sarebbe stato un 20enne di Castel d'Azzano che ora dovrà rispondere di rissa e lesioni aggravate. Tutto, secondo la ricostruzione dei carabinieri di Lazise, per i posti in pullman, quello stesso pullman che un gruppo di 40 ragazzi di Castel d'Azzano avevano noleggiato per andare a festeggiare due amici al lago. La vicenda risale all'alba di domenica 1 settembre, tra le 4e30 e le 5 del mattino, dopo il compleanno sul battello in mezzo al Garda, nelle acque di Bardolino.

LA RISSA - Il parapiglia è scoppiato proprio sulla via del ritorno. Sul pullman, che disponeva di 44 posti a sedere, erano saliti anche i sei ragazzi stranieri, due iracheni, due brasiliani e due di origine marocchina, ignorando il fatto che il viaggio fosse "a numero chiuso". La scelta dell'autista era stata infatti di far salire anche alcuni turisti che avevano chiesto "un passaggio" vista l'ora tarda, verso Lazise. Il motivo scatenante della rissa è stato proprio quello: il gruppo di Castel d'Azzano aveva trovato il pullman stracolmo di persone che, secondo loro, non avevano il permesso di sedersi, essendo stato noleggiato per l'occasione. Dapprima solo parolacce per far alzare gli "abusivi". In breve si è passati alle parole più pesanti e poi, giù dal bus, nel parcheggio del castello, alle mani. Una rissa furibonda, nella quale le due fazioni si sono affrontate a mani nude. In tutto una quindicina i partecipanti, ancora sconvolti dall'alcol. A terra, dolorante, è finito il 24enne iracheno, aggredito violentemente dal 20enne di Castel d'Azzano. E' lui l'unico denunciato del gruppo, finora. A scongiurare un esito ancora più drammatico della vicenda è stato l'intervento di una guardia giurata, che stava aprendo l'accesso al castello scaligero, alle 5 del mattino. Immediata la chiamata ai carabinieri della stazione locale. La pattuglia sul posto ha cercato subito di calmare gli animi ed è passata a raccogliere le testimonianze.

"NESSUN INSULTO RAZZISTA" - I racconti dei presenti, soprattutto l'autista del pullman e della guardia giurata, serviranno a chiarire i contorni della vicenda. Si è aperto il mistero per presunti epiteti razzisti, con i quali i giovani veronesi avrebbero apostrofato i sei stranieri, tutti residenti regolarmente a Lazise. Importante sarà anche la testimonianza del giovane ghanese di Castel d'Azzano, uno dei due ragazzi festeggiati sul barcone. I carabinieri di Lazise e di Peschiera del Garda, dopo aver ricostruito la faccenda, smentiscono che siano volati insulti razzisti. Non della stessa opinione i ragazzi stranieri che ora decideranno come procedere tramite gli avvocati difensori. Per il giovane iracheno sono stati disposti 30 giorni di guarigione. Controlli incrociati con l'aiuto del reparto Digos della polizia avrebbero già definito le posizioni dei partecipanti: non sarebbero appartenenti a gruppi politici estremisti. "Solo alcuni giovani che - spiegano i carabinieri - per colpa di qualche bicchiere in più sono finiti in una storia più grande di loro".

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