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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Strada la Rizza

Verona, tutta la banda in manette: si costituisce l'ultimo Sinti ricercato

L'unico minorenne del gruppo di Forte Azzano si è presentato alla polizia ed è finito nel carcere dei minori di Treviso. Anche lui accusato dei brutali pestaggi ai danni di inermi cittadini veronesi

Ora la banda è al completo. Dietro le sbarre. I presunti responsabili delle feroci aggressioni a Verona sono stati tutti assicurati alla giustizia. Mancava solo lui: martedì, L.M., 17enne padovano di nascita e residente anche lui nel campo nomadi di Forte Azzano, si è costituito ed è stato portato all’Istituto penale per i minorenni di Treviso.

L’ordinanza era stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Venezia, a proposito dei gravi fatti di violenza che hanno visto coinvolta la città di Verona nei primi mesi dell’anno. Anche il soggetto minorenne infatti avrebbe preso parte attiva agli episodi di pestaggio, originati o da futili motivi o addirittura in modo del tutto gratuito. Poco più di una settimana fa si era costituito al carcere di Montorio l'altro dei due Sinti latitanti. Si trattava di Paolo Hudorovic, 39 anni. Anche lui era ritenuto colpevole, assieme ad altri ventenni, dei brutali pestaggi ai danni di alcuni cittadini a Verona. Aggressioni, che restano ancora senza spiegazione, a colpi di mazze da golf e chiavi inglesi. Calci, pugni, bastonate.

TOSI: "QUEI NOMADI SARANNO ESPULSI"

All'appello mancava solo il minorenne, l'ultimo di quella banda di "nomadi feroci" di Forte Azzano su cui sta indagando la Procura. Il 39enne aveva deciso di presentarsi da solo all'ufficio Matricola dell'istituto penitenziario alle 11, la mattina di nove giorni fa. Ad incastrarlo, assieme ai colleghi di rissa, era stata la testimonianza delle vittime del assalto tra via Roveggia e via Torricelli, avvenuto il 19 febbraio. Quella mattina anche lui era presente assieme a Derek Viviani, ritenuto il capobanda, e al 17enne. In tre si erano accaniti su alcuni clienti di un bar, "colpevoli" di averli guardati "troppo" insistentemente. La spedizione punitiva, che ha fruttato ai tre presunti responsabili l'accusa di tentato omicidio, aveva previsto anche una mazza da golf, che a causa dei violentissimi colpi con i quali avevano infierito sulle vittime si era spezzata a metà.

Il 17enne che martedì si è costituito era sfuggito all’esecuzione dell’ordinanza del Gip ma, evidentemente pressato dalle insistenti e continue ricerche degli agenti della Squadra Mobile, ha deciso di consegnarsi spontaneamente.

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