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Cronaca Arcole / Strada Provinciale 19

Verona, "quatto stelle di luce" sulla maledetta rotonda di Arcole: in mille per Nico, Anna, Enrico e Michel

Note rock di Pink Floyd e Leonard Cohen per salutare il monumento nella rotatoria con nomi e volti delle giovanissime vittime. "Avevano quella luce dentro di loro che non si è spenta in quella terribile notte"

Le hanno chiamate “quattro stelle di luce”. Sono quelle “nate” alla rotonda di Arcole sulla Provinciale, teatro della straziante tragedia che ha portato Nico, Anna, Enrico e Michel a perdere la vita e Sara a rimanere per lungo tempo in coma. Un incidente stradale in auto che d’un colpo ha soffiato l’esistenza di quattro giovani veronesi tutti di età compresa tra 17 e 20 anni e che ha scosso tutta Italia e lasciato famiglie e comunità nel lutto più terribile. Quelle “stelle di luce” sono parte del monumento di marmo che l’amministrazione di Arcole ha realizzato per ricordarli, ad un anno esatto di distanza dallo schianto. Alle celebrazioni per l’inaugurazione, alle 17e45 di domenica, hanno preso parte oltre mille persone, testimoni in prima persona della tragedia. Amici, famigliari, parenti, conoscenti, esponenti politici. Tutti si sono stretti davanti a quelle foto incastonate nel marmo con i volti di Enrico Borseggia, Nico Bottegal, Michel Casarotto e Anna Koudiakov. I loro nomi sono riportati in lettere di colore oro.

Alla commovente cerimonia hanno partecipato i sindaci Giovanna Negro di Arcole, quello di Veronella, Michele Garzon, di Zimella, Alessia Segantini e la parlamentare Alessia Rotta del Partito Democratico, prima portavoce di una legge sull’omicidio stradale da introdurre nel Codice. Spiega L’Arena che diversi partecipanti si sono avvicendati per raccontare con parole toccanti quella terribile vicenda:

Valentina Bergamasco, cugina di Nico, ha spiegato il significato delle stelle: «Anna, Michel, Enrico e Nico avevano dentro di sé una luce e quella luce non si è spenta nella terribile notte fra il 9 e il 10 novembre», ha esclamato con la voce rotta dal pianto. «Questo monumento per noi non è il segno di una morte violenta , bensì il simbolo della vita che si rinnova giorno dopo giorno. Una grande speranza ci sostiene, quella di rivederli»

È stato don Enrico Bortolaso, il parroco che celebrò l’addio ai quattro ragazzi, a benedire le stelle di marmo. L’opera conta 4 stelle di marmo alte circa 50 centimetri, situate nel luogo in cui venne ritrovata la Golf condotta da Enrico. Son Enrico stesso ha confessato di tenere una foto di loro sulla scrivania in ufficio. Gli amici, dopo il momento di raccoglimento, hanno salutato i ragazzi attraverso le note commoventi di una canzone dei Pink Floyd, “Wish you were here” (“Vorremmo che voi foste qui”) e di “Halleluja” di Leonard Cohen, portata a rinnovato successo negli anni ’90 dal compianto Jeff Buckley.

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