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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caprino Veronese / Via Cappuccini

Verona, punti di Primo intervento riattivati a Caprino e Malcesine, la Regione studia soluzioni

I sindaci della zona chiedono il ripristino h24 delle strutture. L’assessore alla Sanità, Luca Coletto, rivede la decsione sulla chiusura: "L’approfondimento è aperto anche alla luce del grande afflusso turistico"

La richiesta dei sindaci Stefano Sandri e Virgilio Asileppi e della Comunità montana del Baldo è espressione di una questione di rilievo e la situazione è già allo studio con la massima attenzione”. Con queste parole l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, si esprime sulle richieste avanzate alla Regione di rivedere la chiusura del punto di Primo intervento di Caprino Veronese e di portare da 12 ore a 24 ore l’attività di quello di Malcesine. “L’approfondimento su queste due situazioni è aperto. Entrambe saranno valutate anche alla luce del grande afflusso turistico che si registra annualmente in tutta l’area, oltre alle difficoltà oggettive della comunità locale”.

“Peraltro – ricorda Coletto – sin dalla loro presentazione abbiamo sempre detto che le schede sanitarie non sono un rigido monolite e che sarebbe stato possibile intervenire con dei provvedimenti migliorativi laddove fosse apparso utile per la miglior assistenza alla popolazione”.

A spiegare il motivo della richiesta e a chiedere un incontro con Coletto, erano stati i due sindaci, sulle pagine dei quotidiani locali:

"Questo territorio è prevalentemente montano con molti centri abitati e attività commerciali, artigianali e turistiche: ci gravitano migliaia di persone. Nel 2006 i sindaci hanno condiviso la riconversione dell'ospedale in centro sanitario polifunzionale attivato con Ospedale di Comunità, Residenza sanitaria assistita (Rsa), servizi di emo-dialisi e radiologia, poliambulatorio, punto di prelievo, residenza psichiatrica e, appunto, punto di primo intervento. Vanno tutti mantenuti. Follia pensare di restarne senza"

Secondo i due primi cittadini, qualora il Punto di primo intervento non venisse riattivato si provocherebbero disagi, anche gravi, per raggiungere le altre strutture ospedaliere del territorio, contravvenendo agli standard di sicurezza ed emergenza.

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