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Cronaca

Verona, processo Agec e compravendita di terreni: "Danno erariale da 1 milione e 300mila euro"

Secondo i periti nominati dal pm che sostiene l'accusa contro l'ex direttore generale, l'azienda comunale non incassò 800mila euro della cauzione: "Fondo Frugose sottostimato inoltre di 500mila euro"

I consulenti nominati dal pm che ha coordinato l’indagine e ha portato gli ex vertici di Agec fino a processo hanno colpito duro. Secondo loro, presenti per buona parte dell’udienza durata 5 ore in tribunale, la vendita del terreno di fondo Frugose ha comportato un danno erariale di un milione e 300mila euro. Ma una buona notizia arriva per i quattro imputati: a breve scadono i termini degli arresti domiciliari e alla prossima udienza, fissata per il 17 giugno, potranno presenziare in aula da persone libere. Erano agli arresti dal 24 ottobre scorso.

Per il caso delle cessione sono finiti alla sbatta l’ex direttore generale dell’azienda comunale di Verona, e l’imprenditore altoatesino Martin Klapfer. Le accuse sono di corruzione poiché, secondo la Procura, in cambio della vendita alla società bolzanina “Seeste Bau” di fondo Frugose , in zona San Michele, T. avrebbe potuto acquistare un appartamento a Bressanone con uno “speciale sconto” di 83mila euro. E secondo gli esperti del pm l’Agec non avrebbe incassato gli 800mila euro derivanti dalla cauzione che la ditta doveva versare. Altri 500mila euro mancherebbero all’appello per la sottostima del terreno ceduto. Come spiega L’Arena,

 i consulenti del pm hanno spiegato anche come sono arrivati a conteggiare un «risparmio» così elevato per l'acquisto della casa. Hanno citato planimetrie, andamento dei mercati. confrontando il prezzo pagato da S.T. con quelli sborsati dagli altri proprietari di case nella stessa palazzina. I periti hanno evidenziato anche le numerose irregolarità procedurali verificatesi nell'assegnazione degli appalti per le mense.

A processo con l’ex dg S.T., anche i tre dirigenti Agec Francesca Tagliaferro, Davide Dusi e Stefano Campedelli, accusati a vario titolo di rivelazioni di segreti d’ufficio, falso in atto pubblico e turbativa d’asta per gli appalti 2010-2013 relativi al servizio di mensa scolastico. Avanzate in aula, ad inizio udienza, le obiezioni circa le intercettazioni compiute dalla guardia di finanza. I difensori hanno voluto impedire di interrogare i propri assistiti perché non erano ancora state trascritte. Sono passati davanti ai giudici anche diversi testimoni, come segnala il quotidiano locale.

Il dipendente dell'Agec, difeso da Luigi Sancassani, ha già patteggiato la pena ora pendente davanti alla corte di Cassazione. Ha ammesso che la tabella sui criteri di valutazione delle offerte delle aziende per l'appalto delle mense, è stata fatta sparire perchè «c'era il rischio di far saltare la gara», ha detto.

Ha deposto come testimone anche l'imprenditore Andrea Bonizzato, titolare dell'azienda di pompe funebri. Ha parlato di contatti con l'ex direttore Agec, per la costruzione di una casa funeraria al cimitero monumentale. «Il sindaco Flavio Tosi mi mise in contatto con S.T.», ha esordito Bonizzato. I contatti proseguirono fino a quando non si parlò dell'appalto per la costruzione della casa funeraria. L'imprenditore chiese a Tartaglia del bando europeo. L'ex direttore Agec gli rispose che «una soluzione si trova sempre e poi aggiunse di non rompere le scatole», ha detto Bonizzato.

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