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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Tangenziale Sud

Verona, la prima sorpresa dell'anno è il pedaggio in autostrada: arrivano rincari da record

Quanto costerà andare al lavoro dal primo gennaio 2014. A conti fatti, quelli in Veneto sono gli aumenti più pesanti d'Italia. Per i pendolari è il soolito salasso: lavorare a Vicenza costerà 1344 euro, per Padova 2592 e Rovigo 3984

La prima sorpresa dell’anno arriva sulla strada. E colpisce il portafoglio. E’ pari all'1,44% l'aumento dei pedaggi a favore dell'Autostrada Brescia-Padova in occasione dell'entrata in vigore, dal primo gennaio 2014, delle nuove tariffe autostradali. L'incremento tariffario annuo viene applicato da ciascuna società concessionaria sulle tratte di propria competenza, tramite Decreto interministeriale di approvazione. La tariffa unitaria è soggetta al meccanismo di arrotondamento ai 10 centesimi di euro, per eccesso o per difetto, come da legge, per cui i pedaggi corrisposti agli utenti possono subire variazioni diverse alla percentuale di incremento. Quindi se sulla A4, tra Verona e Padova, e sulla A31 “Valdastico” sarà +1,44%, sull’auto-Brennero l’aumento sarà dell’1,63%. Il viaggio sul Passante di Mestre costerà la bellezza del 6,26% e sulla A31, Rovigo-Padova, e la A27 Venezia-Longarone la spesa in più prevista è del 4,43%.

A CONTI FATTI - Come spiega il Corriere del Veneto, il rincaro più esiguo lo dovranno subire gli automobilisti che passeranno dal Veneto al Friuli, poiché la tratta della A4 tra Venezia e Trieste, e quella della A28 Portogruaro-Pordenone, sarà protagonista di un aumento del 7,17%. Così, confrontando la crescita del 3,9% come media nazionale nelle autostrade, in Veneto i concessionari sono arrivati a guadagnare aumenti del 4,3%. Questo perché tra i 23 concessionari della rete nazionale, i tre che sono riusciti a ottenere gli aumenti più cospicui (Autovie Venete, Autostrade per l’Italia e Cav) lavorano tutte nella nostra regione. A conti fatti, il veronese che si sposta a Vicenza spenderà in media 2,80 euro, chi parte per Padova dovrà sborsare fino a 5,40 euro, fino a Venezia saranno 7,90 euro, per Treviso si salirà a 9,80 e uscendo a Belluno la tariffa è di 15 euro secchi.

I pendolari, ovvio, saranno i più penalizzati, lavorando cinque giorni alla settimana e spostandosi per 48 settimane fuori sede. Ed ecco allora quanto spenderanno, all’anno, per spostarsi lungo gli assi regionali: qualora da Verona si dovesse partire alla volta di Vicenza ogni giorno, il pendolare medio spenderà solo di tariffe autostradali, 1344 euro. Saliranno perciò a 2592 per andare a lavorare a Padova, 3792 sono quelle destinate al collegamento con Venezia e 3984 per chi lavorerà nel Rodigino. Chiudono la classifica dei salassi coloro che dovranno necessariamente pensare di dover guidare in autostrada fino a Treviso (conto di 4704 euro in un anno) e Belluno (7200 euro). Ma a questo punto l’affitto di un appartamento costa meno.

LA CRITICA - "Le autostrade venete sono in testa alla classifica dei rincari in vigore dal primo gennaio 2014 ma i concessionari continuano a sperperare i ricavi dei pedaggi per alimentare altri investimenti, attraverso "una miriade di scatole cinesi", dai campi da golf, all'immobiliare, alla telefonia. E' quanto denuncia Stefano Valdegamberi, capogruppo in Consiglio regionale di Futuro Popolare, che ritiene gli aumenti ingiustificati e sollecita il presidente Zaia ad avviare un'ispezione sulla gestione del sistema autostradale veneto per accertare eventuali responsabilità degli amministratori padani.

"Lo scorso agosto - ricorda Valdegamberi - invitai il governo Letta a ritirare le concessioni autostradali in capo alla società A4 Holding, che controlla il 100% della società autostradale Brescia-Verona-Vicenza-Padova e della A31 Valdastico. La società A4 avrebbe bruciato 268 milioni di euro in cinque anni, generando un 'buco' che alla fine verrà pagato dai cittadini con le tariffe autostradali. Dai dati contenuti nei bilanci ufficiali di Serenissima prima, e A4 Holding poi, emerge che nel 2008 il gruppo Serenissima - prosegue Valdegamberi - ha svalutato le partecipazione di 70 milioni di euro, nel 2009 di 19 milioni, nel 2010 di 75 milioni e nel 2011 di 61 milioni".

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