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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

I poliziotti lavano vetri ai semafori per protesta. Zaia: "Situazione triste, sono con loro"

Le forze dell'ordine hanno dato il via all'insolita protesta per chiedere al governo risposte concrete sul fronte del terrorismo per stimolare nuove assunzioni e il potenziamento dei mezzi

Si sono messi agli incroci armari di secchi, acqua e spazzoloni come dei lavavetri per chiedere risposte al Governo sul fronte del terrorismo. Questa iniziativa è stata messa in atto giovedì dal Sindacato Autonomo di Polizia in tutta Italia, dove gli agenti hanno tolto le proprie divise per un giorno e, per sensibilizzare anche i cittadini, hanno distribuito 500mila cartoline con l'indirizzo del presidente del Consiglio, Palazzo Chigi, piazza Colonna, Roma. Su di esse una foto dell'Isis che conquista la  capitale con il Colosseo in fiamme e un dato che dice: "La Camera dei Deputati spende 7 milioni all'anno per le pulizie e non si trovano 6 milioni per un corso anti terrorismo con il quale formare gli agenti che svolgono servizio di controllo del territorio?". 
La situazione viene definita "intollerabile" dal segretario Sap di Verona, Nicola Moscardo, che rivendica l'esigenza di un potenziamento delle forze dell'ordine, sia dal punto di vista del personale, che dei mezzi. 

“E’ molto triste, ma fa anche rabbia, vedere le nostre Forze dell’Ordine travestite da lavavetri per fare presente ai cittadini le mille difficoltà che incontrano per garantire la loro sicurezza. Come nel caso della criminalità comune, anche sul fronte antiterrorismo tra l’annunciato e il fatto c’è una voragine. A sentire Renzi e Ministri vari sarebbe stata schierata una gigantesca task force contro i crescenti rischi del terrorismo islamico. A sentire chi dovrebbe stare in prima linea, gli agenti sono pochi e senza una preparazione specifica, che avrebbe l’esorbitante costo di 6 milioni di euro. A chi credere? Io sto con i poliziotti, anche perché gli esempi non si contano più: l’Italia è probabilmente tra gli Stati del Mondo che tiene meno in considerazione le necessità delle sue Forze dell’Ordine e dei cittadini che sono chiamate a difendere”. Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che  commenta l’iniziativa nazionale del Sindacato di Polizia Sap. “La denuncia sulla scarsità di uomini e mezzi – aggiunge Zaia – è anche la mia quando, pressochè quotidianamente, chiedo allo Stato di rafforzare la lotta al crimine che sta dilagando in Veneto. Quanto alla formazione specifica – dice – mi sembra l’Abc: il terrorismo è un fenomeno tanto brutale quanto subdolo e se chi è chiamato a fronteggiarlo non ne conosce i segreti e le caratteristiche più recondite il risultato è uno solo: agenti esposti a rischi siamo alle solite”.

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