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Cronaca Nogara / Via Roma

Verona, pestato a sangue per la bici rubata: "Lo straniero che delinque va cacciato subito"

Manifestazione con oltre 200 persone a Nogara dopo la brutale aggresione subita dal veronese Simone Basso. Sindaci e parlamentari di tutti gli schieramenti fianco a fianco per dire "basta": "Chi è ospite deve rispettare tutte le regole"

Ricorrendo alla “frase fatta”: solo con il tempo (ovvero quello che ci vuole per vedere approvata la misura) si potranno conoscere gli effetti. Di tempo, ma per guarire, ha bisogno anche Simone Basso, malmenato brutalmente per recuperare la bicicletta dal ladro che gliel’aveva soffiata fuori da un bar di Nogara. Intanto in paese si è svolta la manifestazione che ha voluto fornirgli appoggio diretto e indiretto. Politici di tutti gli schieramenti, parlamentari e comunali, sono scesi davanti al municipio per respingere senza indugi ogni forma di violenza e chiedere maggior sicurezza. Quasi 200 persone e i sindaci dei dintorni hanno manifestato con gli esponenti locali: da Sanguinetto, Gazzo Veronese, Casaleone, e poi da Roma la senatrice Cinzia Bonfrisco di Forza Italia, i deputati Mattia Fantinati del Movimento 5 Stelle, Matteo Bragantini della Lega Nord, Vincenzo D’Arienzo del Pd, l’assessore regionale alla Sicurezza, Massimo Giorgetti. Tutti veronesi, che si sono accodati all’appello del primo cittadino di Nogara, Luciano Mirandola che su L’Arena, spiega le motivazioni dell’iniziativa

«Siamo qui per ribadire il nostro no a ogni tipo di violenza perché i nostri cittadini hanno il diritto di vivere in un paese sicuro dove la legge viene rispettata da tutti, italiani e stranieri. Chi delinque deve essere processato e condannato ma se si tratta di uno straniero sono convinto che si debba fare il possibile per farlo ritornare nel paese d'origine».

L’aggressione subita dal 40enne Simone Basso ha smosso un’intera comunità. Erano passati pochi minuti dopo le 20 del 9 giugno, quando l’uomo si era accorto che bici incatenata poco distante dal “Bon bon” di via Maso era sparita. Aveva chiesto di visionare le immagini della telecamera del locale e da cui sono emersi chiaramente i lineamenti del furfante. Con due amici si era messo “a caccia” della bici e nel tragitto che lo aveva separato dal bar alla stazione ferroviaria erano stati anche avvisati i carabinieri. Di sicuro il 40enne non si aspettava quanto sarebbe successo di luì a poco. Individuato il ladro, un marocchino di 34 anni residente a Nogara, gli ha chiesto la restituzione della mountain bike ma quello ha reagito malissimo: pugni e calci, più volte, su tutto il corpo, compresa la testa. A causa dei colpi il 40enne è rovinato sull’asfalto, battendo violentemente la testa contro una rastrelliera delle bici. E il tutto a pochi metri da alcuni passanti e dagli amici che lo avevano accompagnato.

"È STATO TERRIBILE, PAUROSO. SONO SALVO PER MIRACOLO"

Il ladro e aggressore, dopo essere stato accompagnato in caserma, era stato rilasciato dopo poche ore su disposizione del giudice. Una decisione che ha gettato nello sconforto molte persone che si aspettavano una punizione esemplare, anche dati i futili motivi. “Inaccettabile” aveva dichiarato a caldo il sindaco Mirandola. “Per questo i cittadini perdono fiducia nelle istituzioni” aveva confessato invece il presidente della Regione, Luca Zaia, venuto a conoscenza della notizia.

Ora la manifestazione sotto al municipio, che segue l’approvazione di una delibera del Consiglio comunale (votata all’unanimità) che propone una maggior sicurezza e nuove misure più stringenti per garantire l’incolumità dei cittadini. da parte della Regione sembra essere arrivata una nuova risposta, seppur tenue: verrà aperto un bando per elargire contributi riservati all’installazioni di telecamere di videosorveglianza. Nogara è già corsa ai ripari e prevede uno stanziamento di 50mila euro nei prossimi 5 anni, per osservare tutto il territorio comunale. In realtà gli impianti di sicurezza sono attesi da 7 anni, come spiega il quotidiano locale, e dovevano anch’essi arrivare ramiate finanziamento regionale. Per problemi burocratici erano poi stati abbandonati. E la battaglia continua, dato che il sindaco ha ammesso che a breve verrà convocata una nuova riunione.

«Non possiamo accettare», ha concluso Mirandola, «che chi è ospite nel nostro paese non rispetti le nostre regole. Ai parlamentari veronesi e alla Regione chiediamo interventi concreti su questo problema. Noi della Bassa abbiamo bisogno di un maggior senso di sicurezza nelle abitazioni e anche per strada».

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