Verona, fa l'operaio di lavoro e lo spacciatore nel tempo libero: giovane viene beccato in pausa pranzo

Gli hanno trovato droga in casa e armi non dichiarate e manomesse. Se la caverà con una condanna a un anno di reclusione (pena sospesa e rimesso in libertà) e 5mila euro di multa l’operaio veronese di 23 anni residente a Vallese di Oppeano. Le indagini sullo spaccio di hashish in zona avevano portato direttamente a lui. Una “soffiata” ha poi acceso la classica “lampadina” dei carabinieri che ben presto, per il giovane pusher, si è trasformata in riflettore. Lo hanno pedinato per un po’ e poi è scattato il controllo a casa. Durante la pausa pranzo di martedì scorso, precisamente, visto che a quell’ora erano sicuri di beccarlo. Il blitz non è di certo andato a vuoto: durante la perquisizione sono stati rinvenuti quattro involucri di cellophane connettenti 38 grammi totali di hashish. Uno di questi era consumato e dando un’occhiata in giro si è avuta prova del motivo. Bilancino, materiale per il confezionamento, bloc notes con alcuni nomi accanto a numeri e riferimenti. Un registro vero e proprio da cui potrebbero partire altri accertamenti per sgominare alla radice il traffico che aveva imbastito il giovane operaio.

Alla denuncia per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, tuttavia, è seguita quella per violazione della legge sul possesso di armi. Sempre in casa i carabinieri di Legnago hanno trovato una pistola scacciacani, fedele riproduzione di una “Beretta M92F” e manomessa dal tappo rosso di sicurezza, una carabina ad aria compressa con cannocchiale priva di certificazione di provenienza, e un coltello a serramanico. Dopo aver passato la notte nella cella della caserma di Legnago, il 23enne è stato trasferito davanti al giudice per la direttissima. E’ stato scarcerato anche perché non aveva alcun precedente.