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Cronaca Piazzale Stazione Vr. Porta Nuova

È rimasto nascosto per cinque giorni nel container del mais: salavato dalla Polfer

Non appena ha sentito dei rumori provenire dall'esterno ha iniziato ad urlare e a battere sulle pareti, temedo che la propria fine fosse vicina. Gli operai invece hanno fermato le macchine e avvertito le autorità

Con un inglese stentato, ha confessato alla Polfer di essersi nascosto nel container cinque giorni prima, in Serbia, dove è rimasto per tutto il tempo senza cibo, acqua e con poca aria. 

Un ragazzo di circa 25 anni, che afferma di avere origini algerine, ha movimentato il pomeriggio di ieri degli operai dello scalo merci della stazione di Porta Nuova. I lavoratori stavano travasando il mais dal container dei vagoni sui camion che poi lo dovevano consegnare in Lombardia. All'improvviso però gli uomini hanno sentito urlare e hanno fermato i macchinari, scoprendo che tra un vagone e l'altro c'era quel giovane. Piombato nel container, e incredibilmente scampato ad una terribile morte per soffocamento, non appena ha sentito del movimento all'esterno ha iniziato a sbattere sulle pareti di metallo e ad urlare.

A quel punto agli operai non è rimasto che "spiombare" quel vagone per tirarlo fuori e poi, temendo la presenza di altri clandestini, la stessa operazione è stata ripetuta per tutti i cargo.

La merce è stata successivamente sottoposta al sequestro da parte della Polfer, che ha contattato l'Asl per un'ispezione. Contaminato dai bisogni fisiologici dell'uomo, quel mais ovviamente non potrà essere utilizzato. Portato in ospedale per svolgere alcuni controlli sanitari, l'uomo è stato fotosegnalato e messo in stato di fermo identificativo.

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